I King Crimson ad Umbria Jazz per i 50 anni del gruppo |No Photo
di Luana Pioppi
Pubblico delle grandi occasioni, accorso più numeroso del solito (solo per Paolo Conte c’era la stessa platea), per l’esibizione dei King Crimson che anche ad Umbria Jazz hanno celebrerato il 50esimo anniversario del gruppo. Ventidue i pezzi suonati dalla band britannica capitanata da Robert Fripp, che si è esibita sul palco dell’Arena del Santa Giuliana. Circa tre ore di concerto con brani tratti da dodici dei loro tredici album in studio, tra cui molte canzoni dal loro capolavoro del 1969: “In The Court Of The Crimson King”.
Hanno cominciato con “Hell hounds of krim” per poi proseguire con “Pictures of a city”, “Suitable grounds for the blues”, “Epitaph”, “One more red nightmale” e tanti altri fino a chiudere con “21st century schizoid man”, usata da Kanye West per la sua hit Power del 2010 mentre adesso la loro canzone “Starlesscome” è diventata colonna sonora delle scene di apertura nel nuovo film del 2018 di Nicholas Cage, “Mandy“.
All’inizio, tra un brano e l’altro, hanno suonato anche qualche nota dell’inno d’Italia suscitando l’applauso genuino del pubblico. Il loro genere – definito dai più un rock progressivo – nel corso degli anni ha subito le influenze di diversi stili musicali tra i quali: jazz, folk, musica classica, musica sperimentale, rock psichedelico, hard rock, heavy metal, new wave, gamelan, musica elettronica e drum and bass. Per contro, i King Crimson hanno influenzato molti artisti contemporanei, creando una sorta di culto attorno al loro nome.
Uno show unico, dove otto dei migliori musicisti del mondo hanno suonato musica senza distrazioni od ornamenti.
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