L’arrivo di Castelli alla ricostruzione provoca reazione vescovo, ma Zaffini reagisce

Il senatore di Fratelli d'Italia interviene duro

L’arrivo di Castelli alla ricostruzione provoca reazione vescovo, ma Zaffini reagisce

del direttore
Marcello Migliosi

Inutile nascondersi, il cambio al vertice della struttura commissariale destinata alla ricostruzione post sisma ha provocato una mezzo terremoto. Se da un lato, la non riconferma di Giovanni Legnini era, per certi versi cosa arcinota, c’è da considerare che la cordata dei sindaci a sua difesa è rimasta inascoltata. E su questo caos scoppiano non appena arrivata l’ufficialità della nomina di Guido Castelli (in quota Fratelli d’Italia) si è abbattuta la dichiarazione del vescovo di Spoleto Norcia, monsignor Renato Boccardo.

Il presule, che notoriamente non ha peli sulla lingua, ha dichiarato: “La non riconferma di Giovanni Legnini alla guida della Struttura commissariale per la ricostruzione post sisma è uno schiaffo alle popolazioni terremotate”.

Riferendosi poi a Guido Castelli ha aggiunto; “Non ho nulla contro il nuovo commissario, che per altro non conosco ma credo che l’operazione sia figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente”.

La presidente Donatella Tesei, durante l’intervista di ieri rilasciata a Umbriajournal è, in realtà, rimasta superpartes dichiarando: “Legnini ha fatto bene, Castelli capace”. Tesei, consapevole che l’obiettivo principale è la ricostruzione e il virtù del suo ruolo, non si è spinta molto più in là.

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Franco Zaffini

Ma intanto, e come poteva essere diverso, la reazione del capo dei vescovi umbri aveva provocato effetti politici on indifferenti e da Roma è arrivata la voce del Senatore del partito di Giorgia, Meloni, Franco Zaffini.

Una scudisciata vera e propria sulla Curia spoletina. «Frasi incomprensibili – ha detto il senatore di Spoleto – e del tutto inadatte al ruolo pastorale (quello di Renato Boccardo ndr) in effetti da tempo abbandonato a beneficio degli aspetti più materiali e terreni del proprio mandato»

Secondo il leader di Fdi in Umbria, Guido Castelli È la persona giusta al posto giusto. «Già sindaco del comune di Ascoli Piceno – dice Zaffini -, consigliere regionale ed assessore della regione Marche, siamo certi che Castelli saprà dare finalmente un’impronta decisiva alla ricostruzione dei territori tra Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo. Una riedificazione, mai decollata, dei territori faticosamente alle prese con una ripartenza anche economica di fatto mai avvenuta. Le sue conoscenze del territorio e le sue capacità saranno preziose nel garantire benessere alle comunità colpite».

Castelli è il quinto commissario straordinario alla ricostruzione dopo Legnini, nominato dal secondo governo Conte nel febbraio 2020. Prima avevano guidato la Struttura commissariale Vasco Errani, all’indomani del terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016, Paola De Micheli e Piero Farabollini, geologo marchigiano chiamato dal governo Lega-M5s, sempre a guida Giuseppe Conte. Ma è con l’arrivo di Legnini, avvocato abruzzese e con un passato politico anche da sottosegretario e da vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, che la ricostruzione ha cominciato a prendere materialmente forma.

Si presenta con quella che sarà poi definita la “madre di tutte le ordinanze”, l’ordinanza 100, che inizia a introdurre importanti semplificazioni delle procedure burocratiche, per terminare di fatto il suo mandato con il licenziamento del testo unico della ricostruzione che raccoglie, in 131 articoli e 15 allegati, oltre 550 disposizioni e 65 allegati contenuti in 61 ordinanze che vengono contestualmente abrogate.

“Ho esercitato – riporta Gianluigi Basilietti dell’Ansa – la funzione commissariale per 34 mesi con totale dedizione, passione ed imparzialità, sempre avendo a mente la sofferenza delle persone e delle imprese colpite dai terremoti del 2016-2017” uno dei primi commenti del commissario uscente. E ancora, sottolinea che “la ricostruzione del Centro Italia oggi si presenta molto cambiata rispetto a tre anni fa: nonostante i numerosi ostacoli ed emergenze, sono state presentate 15mila domande di contributo per la ricostruzione, sono stati approvati e finanziati oltre 10mila cantieri privati, e anche la ricostruzione pubblica, dove contiamo centinaia di cantieri aperti e oltre mille prossimi all’apertura, è ben avviata”.

Legnini ricorda anche il fondo complementare sisma del Pnrr e ammonisce che “c’è ancora molto da fare”.

Un’esperienza giudicata positivamente in maniera bipartisan e trasversale fino a stamane. Castelli ha le carte in regola per prendere in mano la situazione: ex sindaco di Ascoli Piceno (comune del cratere), ex responsabile Anci delle finanze degli enti locali, è stato per due anni, fino all’elezione in Senato lo scorso settembre, assessore regionale delle Marche, con la delega alla Ricostruzione.

Ma un passaggio di consegne appare difficile da giustificare (nota Ansa), se non per una scelta tutta politica: ieri l’atro, ad esempio, il governatore Acquaroli ha tributato un plauso a Legnini, annunciando che il 2023 sarà l’anno degli “effetti visibili della ricostruzione”, sottolineando la necessità semmai di una gestione della ricostruzione riconducibile alla Regione.

Ma la premier Meloni sembra avere optato per il mantenimento della struttura commissariale, saldamente ancorata al governo nazionale: a chiederle di fare chiarezza su questo punto era stato il 30 dicembre anche il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, a nome dei primi cittadini del cratere.

Ricostruzione, Guido Castelli commissario straordinario al posto di Legnini
Guido Castelli

E sull’arrivo di Guido Castelli interviene anche l’assessore regionale Paola Agabiti, con un comunicato stampa fatto arrivare questa mattina nelle redazioni dei giornali.

“Un ringraziamento sentito a Legnini che in questi anni – commenta l’assessore regionale Paola Agabiti – si è dimostrato un professionista attento alle necessità legate alla ricostruzione, dimostrando non solo un apprezzato senso pratico nella risoluzione dei problemi, ma anche vicinanza alle popolazioni dei territori colpiti dal terremoto. Una collaborazione, quella tra Legnini e l’Umbria che ha prodotto risultati concreti per la ricostruzione e che ora sarà in continuità con l’azione che verrà messa in atto del nuovo commissario Castelli”.

Paola Agabiti

   “Gli auguri di buon lavoro che Legnini ha rivolto al senatore Castelli – prosegue l’assessore Agabiti – sono il segno di un passaggio di consegne tra due rappresentanti delle Istituzioni che hanno a cuore la ricostruzione delle zone colpite dal sisma, prima di tutto. Auguri di buon lavoro a cui mi associo. Il senatore Castelli, che ho avuto l’occasione di conoscere in qualità di sindaco prima e assessore regionale poi, saprà mettere in campo quelle strategie che un amministratore pubblico conosce bene quando ci si deve calare nelle dinamiche dei territori dove operare”.

   “L’esperienza che il senatore Castelli ha maturato nelle Marche – dice ancora – proprio in occasione della ricostruzione post sisma, partecipando a varie cabine di regia, sarà un ulteriore valore aggiunto per l’Umbria e per il Centro Italia in generale. Così come lo sarà, un valore aggiunto, la vicinanza che il senatore Castelli saprà dimostrare ai territori umbri, dal momento che anche lui ha visto la sua regione piegata e ferita dal sisma. Territori – conclude l’assessore Agabiti – che personalmente conosco bene, e per questo, come è stato con Legnini, anche con il senatore Castelli sarò a disposizione per dare una mano e fare in modo che la ricostruzione delle zone colpite dal sisma della Valnerina, di Spoleto e dell’Umbria in generale avvenga nel miglior modo possibile”.

Ricostruzione, Cgil, Cisl e Uil Umbria: “Grave errore sostituzione commissario Legnini”
“È un grave errore sostituire il commissario straordinario alla ricostruzione Legnini in questo momento e la replica stizzita del senatore Zaffini all’opinione espressa dall’arcivescovo di Spoleto, Renato Boccardo, è la certificazione di questo errore”. Ad affermarlo in una nota sono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria.  “Come tutti sanno – proseguono i sindacati – il commissario Legnini stava facendo un lavoro egregio. Un lavoro fatto di competenza, serietà e al di fuori delle logiche politiche e partitiche. Se questo giudizio è unanime da parte di tutte le rappresentanze istituzionali coinvolte nella ricostruzione, comprese quelle di riferimento del senatore Zaffini, sarebbe indispensabile capire per quale altro motivo, se non meramente politico, è stato rimosso. Il Governo e i rappresentati umbri in parlamento rispondano a questa legittima domanda”, concludono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria.

3 Commenti

  1. Come ho già detto in un mio commento in merito alle parole del Vescovo Mons. Boccardo, concordo col Sen. Zaffini. Le parole del Prelato sono del tutto inadatte al ruolo pastorale e si commentano da sole.

  2. È stata forse inadatta ed inappropriata la nomina a vescovo del sig. Boccardo Renato, più incline agli interessi materiali che a quelli spirituali o pastorali! Se i politici o i cittadini comuni commentassero ad alta voce certe carriere o nomine a vescovo o arcivescovo o cardinale o papa all’ interno della chiesa cattolica, ci sarebbe solo da ridere! Il sig. Boccardo ci dica qualcosa della pedofilia e dell’omosessualità all’ interno della chiesa e degli scandali tollerati e non denunciati!

  3. L’Avv. e Sen. on.le Castelli si chiama di nome Guido e non Giulio, come più volte erroneamente trascritto nell’ articolo in commento. Castelli è un professionista serio, competente, preparato, efficiente, efficace, imparziale e che, diversamente dei suoi precedessori nominati dai governi a trazione PD, opererà con criteri di correttezza e buona fede ed estranee a logiche politiche e partitiche. Se mi venisse dato spazio, potrei raccontare la vicenda degli ostacoli apposti, in violazione delle leggi vigenti, alla ricostruzione del mio immobile ubicato nel Comune di Valle Castellana (TE), ben a conoscenza del sig. Legnini, il quale, ancorché ripetutamente interessato, non ha mosso un dito al riguardo e non si è mai degnato di rispondere, da cui i ritardi nella ricostruzione, uno dei tanti espedienti usati per perpetuare la fase emergenziale, fonte di assunzioni clientelari, prebende non di rado parassitarie, modus operandi in deroga alle norme del sistema ordinario, ecc…! A mio giudizio, pertanto, è benvenuta la sostituzione della persona del Commissario alla ricostruzione, checché ne pensino e dicano PD, cespugli e clientele vari!

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