CISL spinge per una “Civitas Appenninica” nella ricostruzione post-sisma

Un piano per unire città e borghi con nuove infrastrutture

CISL spinge per "Civitas Appenninica" ricostruzione post-sisma

CISL spinge per una “Civitas Appenninica” nella ricostruzione post-sisma

CISL – A Foligno, a otto anni dal devastante terremoto del 30 ottobre 2016 che colpì l’Appennino centrale, la CISL rilancia una visione innovativa per le aree colpite. Con un bilancio che registra passi avanti nella ricostruzione privata grazie a recenti interventi semplificativi, il sindacato chiede ora un piano strutturato per sostenere le piccole comunità dell’Appennino. La ricostruzione, afferma, deve andare oltre il ripristino edilizio per incentivare l’integrazione territoriale e lo sviluppo sociale, mirando a creare una nuova “Civitas Appenninica.”

Norcia e altri centri del cratere sismico sono stati duramente colpiti dal sisma di magnitudo 6,5 delle ore 7:40 di quel giorno, lasciando decine di migliaia di persone senza casa, pur senza causare vittime. La CISL, rilevando il miglioramento delle procedure di ricostruzione negli ultimi due anni, riconosce il lavoro dei Commissari Straordinari Giovanni Legnini e Guido Castelli, ma sottolinea come servano ulteriori investimenti per affrontare le sfide complesse legate alla demografia, al clima e alla tenuta sociale che caratterizzano queste aree.

Il sindacato propone di rafforzare le connessioni tra le città medie e i piccoli centri dell’Appennino, incentivando infrastrutture viarie e digitali che facilitino la mobilità e l’accesso ai servizi. La CISL intende utilizzare le risorse del NextAppennino e integrarle con i fondi già previsti dalla Strategia Nazionale delle Aree Interne (SNAI), per sostenere lo sviluppo locale e rendere le comunità del cratere economicamente e socialmente vivaci.

Nel quadro della ricostruzione, la CISL evidenzia il ruolo della bilateralità edile come strumento chiave per garantire la tutela dei lavoratori e la trasparenza nei cantieri. Il DURC di congruità, che certifica la regolarità delle imprese impegnate nella ricostruzione, viene indicato come condizione fondamentale per accedere ai fondi pubblici e alle gare d’appalto, promuovendo così trasparenza e sicurezza nei lavori. I protocolli di legalità, inoltre, restano un elemento essenziale per prevenire le infiltrazioni criminali nel settore edilizio, grazie alla collaborazione con Casse Edili/Edilcasse e alle piattaforme di monitoraggio dei flussi di manodopera.

Sul piano sociale, la CISL segnala come la ricostruzione debba essere accompagnata da interventi normativi mirati, che favoriscano il mantenimento delle popolazioni locali, evitando lo spopolamento. In questo contesto, sottolinea l’importanza della normativa del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), introdotta nell’agosto 2023, che prevede la creazione di classi in deroga nelle aree terremotate fino all’anno scolastico 2028/2029. Questa misura ha già consentito a molte famiglie di rimanere nei territori colpiti, garantendo la continuità dell’istruzione per i giovani.

Il progetto della “Civitas Appenninica” proposto dalla CISL è un invito a un modello che coniughi la valorizzazione dei piccoli borghi con il potenziamento delle città di medie dimensioni, che dovrebbero assumere un ruolo di coordinamento amministrativo. L’obiettivo è quello di promuovere una ricostruzione che integri infrastrutture, servizi sociali, welfare e istruzione, rafforzando al contempo l’identità culturale e le specificità locali dei singoli comuni.

La CISL, in stretta collaborazione con categorie interne e soggetti istituzionali, continuerà a monitorare l’avanzamento della ricostruzione, sia sul piano fisico che socio-economico, impegnandosi per un futuro di rinascita delle comunità colpite dal sisma.

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