No Inceneritori, fermiamo la vendita di quote del Servizio Idrico ad ACEA

Orvieto, divieto di uso improprio dell’acqua potabile.  Con apposita ordinanza sindacale pubblicata all’Albo Pretorio on line

No Inceneritori, fermiamo la vendita di quote del Servizio Idrico ad ACEA

Prima o poi doveva succedere. Il Comune di Terni, con delibera del 5 Dicembre 2019, comincia a vendere pezzi del bene pubblico allo scopo di fare cassa, e già che si trova, vende a procedura diretta ai soliti noti.

ASM, società di proprietà del comune, vende il 15% del SII, sistema idrico integrato, ad Umbria due, società di proprietà privata in mano ad ACEA, che così passerà al 40% delle azioni diventando socio di maggioranza. E non è tutto: condizione per la conclusione della trattativa per ACEA è una modifica dello statuto del SII.
Il Comune vende la gestione di un bene primario come l’acqua senza alcuna garanzia che la gestione ACEA e le modifiche richieste allo statuto del SII non vadano a colpire i diritti dei cittadini di Terni; chi ci dice che invece le il nuovo statuto non vada ad aumentare proprio il potere di controllo del socio privato? Il Comune ricorda che il referendum del 2011, che stabilì una volta per tutte che l’acqua non è un bene di scambio, a Terni ha ricevuto il voto favorevole di più del 90% dei votanti?
E’ intenzione del Comune quella di svendere altri pezzi del bene pubblico per fare cassa così, alla chetichella, nella speranza che i ternani non si accorgano di niente?
Nell’ultimo rapporto di Cittadinanzattiva viene riportato il dato vergognoso dell’Umbria: la seconda regione in Italia con la tariffa più alta e ancora quasi il 50% dell’acqua immessa nella rete viene dispersa. Qual è stato il vantaggio per i cittadini della creazione del SII con dentro un socio privato? E in generale, alla luce del combinato disposto della vicenda dei rifiuti urbani che ACEA vuole per il suo inceneritore e di questa privatizzazione di fatto del SII, la politica tutta, ha capito quale sia stato il danno capitale di permettere ad ACEA di prendersi fette importanti di governo del territorio?
Il bene pubblico richiede un dibattito pubblico.

Il 10 Dicembre alle ore 16, al comune di Terni, dove si discuterà questo scempio, chiamiamo la cittadinanza a difendere il diritto ad un’acqua pubblica, a basso costo, di tutti e per tutti.


“Passate le elezioni regionali è un susseguirsi di voci o di fatti che evidenziano una svendita ai privati del bene pubblico acqua”. È quanto dichiara il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria). “Pochi giorni fa – prosegue Fora – la notizia sui quotidiani di una presunta iniziativa volta a far ottenere al socio privato Acea il controllo di Umbra Acque, la più grande società umbra erogatrice del servizio idrico. In questi giorni invece il Comune di Terni autorizza Asm alla cessione del 15 per cento delle proprie azioni detenute nel Servizio Idrico Integrato, dando di fatto il via libera alla cessione in favore di Umbriadue, detenuta dalla multiutility romana Acea”. “La Lega e la Tesei – continua Fora – hanno declamato i loro classici slogan, ‘l’Umbria agli umbri’ e ‘prima gli umbri’. Queste azioni ci fanno invece temere che su questa partita, e altre come la salute pubblica e i rifiuti, siamo al ‘prima i privati e i fuori regione’. Ascolteremo con molto interesse le dichiarazioni programmatiche della Giunta regionale – conclude – e vigileremo, dando battaglia se necessario, affinché l’acqua non venga ceduta completamente ai privati”.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*