🔴VIDEO🔴 Massimiliano Santopadre, la A, per il Perugia, obiettivo difficile ma non impossibile |Foto

Perugia calcio, trattativa d’acquisto ritirata, la cordata critica Santopadre

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«Forse quest’anno la prima o la seconda conferenza che faccio e credo che sia arrivato anche il momento di parlare un po’. Sento un po’ di rassegnazione attorno a me, rispetto ai risultati della squadra, e questo mi fa profondamente male», lo ha detto Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia calcio in conferenza stampa. Il Patron del Grifo ha detto che “chi vuole arrivare a certi traguardi non può essere preso dalla rassegnazione”.

Santopadre ha detto che il “Perugia sta ampiamente dentro ai numeri, e non credo sia giusto sentirsi rassegnati”. Ha fatto una sorta di excursus di quello che sono state le scelte tecniche adottate, progetto vecchio messo da parte e “intrapreso quello nuovo”. Una nuova rosa e la scelta di Alessandro Nesta.

“Quando ci si ritrova – ha detto a a sei giornate dalla fine del campionato e si sta dentro ai play off, anche se all’ottavo posto, mi dispiace respirare un’aria così negativa e voglio ribadire alcuni concetti”. Santopadre ha ricordato quali sono gli avversari del Perugia e dei soldi che ci girano attorno e altre le cui proprietà sono molto ricche: Cremonese, Benvento, il Brescia di Cellino.

Di fatto, secondo Santopadre si hanno davanti anche delle società che “dopano il mercato perché offrono tanti soldi, dei contratti faraonici, e siamo quindi arrivati ad otto nove club che hanno delle disponibilità economiche molto importanti”.

Dopo tutte queste c’è il resto, il resto di società come il Perugia, oppure la Salerintana, e tanti altri club che partono, in sostanza, alla pari. Il presidente ha puntualizzato questo aspetto perché poi “quando vedo, a questo punto della stagione, questa rassegnazione, quell’aria da sconfitti, tanto non ce la facciamo, Santopadre è limitato, se trova un giocatore forte, poi lo vende…”.

«Nessuno – dice il presidente – pensa più che ci sono 18 punti a disposizione. E’ difficile, lo so, soprattutto dopo i “paracaduti” della Lega, però è anche vero che lo dice la storia della Serie B che ogni anno c’è una sorpresa e ogni anno c’è un club che, a dispetto degli investimenti riesce a fare delle cose importantissime e toccherà anche a noi», dice: “Ma bisogna crederci”.

Il presidente guarda avanti, non c’è che dire, e c’è da sperare che la squadra tutta lo segua.

«Non bisogna mai mollare la presa – afferma – non bisogna mai pensare che la nostra squadra non sia forte. I nostri sono giocatori importanti, molto forti e  quando leggo articoli difesa da playout sto male perché è sbagliato scrivere una cosa del genere. Perché se la squadra sta nei play-off non si può scrivere difesa da playout,  perché se gioca in un certo modo è perché abbiamo deciso di giocare in un certo modo, perché abbiamo dopo due anni di partite angoscianti e noiose, abbiamo deciso di voltare pagina. Abbiamo preso un allenatore che preferisce giocare, che vuole essere propositivo, che gioca con la difesa alta e quindi, di conseguenza,  è anche chiaro che rischi  qualcosa di più è che magari la nostra difesa prenda qualche gol di più. Ma non accetto di sentir dire che la nostra difesa non è forte, sono dei ragazzi straordinari».

Il presidente dice che tutto il team ci sta mettendo tutto. E incoraggia, spinge, esorta…La serie A non è un obiettivo irraggiungibile…”Un obiettivo difficile ma non impossibile”. E Santopadre chiede di avere “forza interiore, una forza interiore altissima per raggiungere questo obiettivo. Sto vicino alla mia squadra perché so che possiamo fare il grande passo. Stiamo dentro i play-off e dopo andiamo ci a giocare le nostre carte”.

Le valutazioni, in felice sintesi di concetto, non si fanno adesso per Santopadre, ma a fine stagione, adesso c’è da giocare e da prendersi quei 18 punti. «Lo abbiamo detto a più riprese, al termine della stagione valuteremo la situazione – ha detto – e lo faremo con l’allenatore. Solo allora decideremo cosa fare. Una cosa però voglio sia chiara – ammonisce -. E’ sempre il club che sceglie l’allenatore e non viceversa. Con mister Nesta c’è piena sintonia e devo dire che l’impegno della squadra è lodevole. Andiamo a Pescara consapevoli di poter ancora dire la nostra in questo finale di campionato. Ecco perché ripeto: non voglio gente rassegnata ma unita per un unico obiettivo».



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