Pontevecchio difficile, lettera sul futuro della società di Fondacci

Pontevecchio difficile, lettera sul futuro della società di Fondacci

E’ in ballo il futuro della Pontevecchio di Ponte San Giovanni e ad evidenziare la situazione critica in una lettera è Mariano Fondacci, l’ex presidente dell’era Cosmi e titolare del maggior numero di quote della srl.

Grazie alla sua storia la Pontevecchio è oggi una delle società più rispettate dell’Umbria, sia per meriti sportivi che per la moralità dei suoi comportamenti e per il rispetto di tutti gli avversari a prescindere dalla categoria sportiva di appartenenza. Con uno Stadio degli Ornari che è per importanza il secondo del Comune di Perugia ed è considerato dalla gran parte delle società sportive un modello da imitare e con un patrimonio immobiliare ingente costituito dal Lido Tevere. Ma con il problema di uno statuto da cambiare, in quanto il molteplice numero di soci che sono deceduti senza lasciare un testamento ad eredi legittimi, la società si trova sempre in grosse difficoltà a raggiungere il quorum previsto del terzo dell’unanimità dei soci rendendo nulla l’assemblea. Pertanto, in occasione della revisione dello statuto in questa assemblea, si decide volutamente di abbassare il quorum in modo che possa deliberare sempre con il voto favorevole della maggioranza assoluta del capitale presente e rappresentato. Inoltre, vanno decise di vietare, se non autorizzate dall’assemblea straordinaria, alcune operazioni:

1) Alienazione totale o parziale degli immobili sociali nonché in caso di costituzione d’ipoteca sugli stessi o di costituzione di servitù passive.

2) Stipula di contratti di affitto, o proroga degli stessi, delle nostre proprietà immobiliari. Sono esclusi gli affitti degli impianti sportivi.

3) Acquisizione di immobili anche in affitto.

4) Aumento del capitale sociale.

5) Le anticipazioni monetarie effettuate dai soci o componenti del consiglio d’amministrazione inclusi versamenti in conto futuri aumenti di capitale sociale non possono essere messi a debito della società per la

normale attività sportiva.

6) Cessione, anche a titolo gratuito, dei colori sociali a strisce verticali rosso-verdi con il logo del ponte romano a schiena d’asino distrutto durante la seconda guerra mondiale.

7) Cessione dei titoli sportivi e benemerenze.

8) Cessione, anche parziale, della convenzione attiva degli impianti sportivi con il Comune di Perugia.

Sostenere l’attuale consiglio di amministrazione è stato opportuno per una serie di motivi, ma purtroppo, durante gli ultimi mesi sono state adottate alcune decisioni e atteggiamenti, anche personali, dell’esecutivo che hanno sollevato molte perplessità. Malgrado avessi suggerito come si sarebbe dovuto aggiornare lo statuto, per tutta risposta mi sono state recapitate documenti che andavano esattamente in senso opposto alle proposte che avevo formulato. Nell’ultima convocazione assembleare nell’oggetto sono stati inseriti il numero degli articoli da modificare escludendone altri e permettendo al notaio di agire solo sugli articoli menzionati nell’ordine del giorno approvato dall’esecutivo. Dopo l’incendio doloso ad opera di ignoti del Lido Tevere, non si è provveduto a liberarlo almeno dai molteplici rifiuti normali ma si è deciso di tenerlo chiuso.

Dopo la caduta di alcuni alberi nel parcheggio del Lido non si è provveduto alacremente a liberarlo dai rami ma si è deciso di chiuderlo causando gravi disagi alla popolazione ed ai tifosi che venivano ad assistere alle partite di calcio. La risposta a questi dubbi è arrivata puntuale nell’ultima Assemblea, che, dopo aver raggiunto il quorum previsto, grazie anche ad alcune deleghe sospette che andremo a verificare, ha comunicato ai soci presenti tramite l’intero Consiglio che non c’era più tempo per l’adeguamento richiesto dalla Federcalcio, rischiando la non iscrizione al campionato e quasi costringendo i soci ad accettare quanto proposto dagli amministratori.

Tale dichiarazione dell’intero esecutivo è sicuramente ipocrita e falsa, anche perché personalmente avevo parlato con il Presidente consigliandolo di rendere nulla l’assemblea e convocarne subito un’altra per la sola la modifica dello statuto senza elencare il numero degli articoli da aggiornare così c’era tutto il tempo necessario per inviare alla Federcalcio, nei tempi concessi, le modifiche statutarie ma come al solito si è preferito ignorare le mie indicazioni.

Dopo simili atteggiamenti non nutro più la minima fiducia in questo Consiglio di amministrazione in carica e con grande amarezza non entrerò più all’interno dello stadio degli Ornari sino a quando non si insedierà un nuovo consiglio di amministrazione più consono ai principi alla lealtà ed al rispetto soprattutto dei soci e dei passati consigli d’amministrazione oltre alle tradizioni che hanno sempre distinto la nostra associazione in tutta l’Umbria sportiva”.

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