Perugia-Arezzo derby inutile, tra deluse e senza pubblico

si disputa oggi alle 16.30 al Renato Curi per la penultima giornata

Perugia-Arezzo derby inutile, tra deluse e senza pubblico

Perugia-Arezzo – Il derby, quello vero, che si disputa oggi alle 16.30 al Renato Curi per la penultima giornata di campionato si può racchiudere dentro le tre parole di cui al titolo dell’articolo. Inutile soprattutto per il Perugia che ha ormai blindato il suo quarto posto che gli garantisce una posizione di favore nel suo primo incontro di play-off mentre la formazione amaranto ha, dal canto suo, ancora il dovere di conquistare punti per poter sperare di entrare negli stessi spareggi per la serie B.

di Gianluca Drusian

Deluse sono entrambe le formazioni, maggiormente quella allenata dal mister Formisano, che si affrontano dopo aver disputato un campionato altalenante e con poche soddisfazioni all’attivo. In più, per il Perugia ed i suoi tifosi, c’è pure ancora da digerire l’amarezza del derby di andata perso senza troppo colpo ferire e con una rete aretina fortunosa che ha determinato pure il cambio tecnico in panchina di mister Baldini.

Senza pubblico è, forse, la nota di cronaca più negativa. Sarebbero soltanto 15 i biglietti venduti ad Arezzo mentre a Perugia, oltre ai numerosi diffidati dalla Questura (solo 18 nell’ultima settimana che si aggiungono ai tre della scorsa settimana ed agli altri più datati) che per forza di cose dovranno stare lontani dal Curi per parecchio tempo, si aggiungeranno anche tutti coloro, molti anche tra gli abbonati, che già da tempo hanno deciso di non assistere più alle prestazioni incomprensibili ed imprevedibili (per la maggior parte negative e brutte) di Angella e compagni.

Cos’altro potrebbe destare, stando cosi’ le cose, interesse verso questa che in altri tempi si presentava e si viveva in città come in tutta la provincia, in special modo quella lacustre che confina con il territorio popolato dai tifosi del cavallino, la partita più stimolante di una intera stagione?

Le chiacchiere su di una presunta nuova cordata interessata all’acquisto della società, i voli pindarici sulla bellezza e sontuosità di un nuovo stadio, addirittura denominato “arena“dove si potranno anche organizzare concerti musicali strabilianti con l’aiuto del mitico David Zard o, piuttosto, gli interrogativi di mister Formisano sull’utilizzo del modulo 3-4-1-2 oppure 3-5-2- o, chi più ne ha più ne metta, 3-4-3?

Tutti argomenti interessanti e per i quali in molti non ci avranno dormito neanche una notte (in particolare mister Indiani dell’arezzo), per carità del cielo ma che, stando alle evidenze dei fatti, hanno fatto sì che il derby sia diventato una partita priva di elettricità, di calore, di colore e folclore, di bandiere, di striscioni e coreografie, di nomi di giocatori che con le loro gesta hanno lasciato ricordi indelebili, di allenatori particolari sì ma anche padri di famiglia, di presidenti che hanno fatto la storia, di goal importanti e mitici segnati sotto la nord e di goal subiti sotto la sud con tanto di imprecazioni, di due punti fondamentali persi per non retrocedere in serie C, di lacrime vere e disperazione come se fosse venuto a mancare una persona cara, anche di tafferugli tra tifosi e sfottò ed ancora tanto altro.

Di tutto questo oggi non rimane che il dubbio se far giocare Vazquez piuttosto che Matos oppure Bozzolan al posto di Lisi. O forse meglio sarebbe schierare Ricci con Kouan a supporto della punta o delle punte. Già, Dell’Orco potrebbe tornare in difesa perchè gli occorre fare minutaggio e Adamonis continuerà ad attendere palloni da salvare nella propria porta. Il calcio, senza emozioni e passioni non ha più un’anima. E’ solo restrizioni e numeri. E non interessa più a nessuno, o quasi. Arbitro della gara: Giuseppe Vinco di Pisa.

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