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Mercato e l’estate dei Grifoni, il punto di Gianluca Drusian
Mercato e l’estate – di Gianluca Drusian – Prosegue a Perugia la telenovela “Perugia promessa” tanto cara a chi segue da vicino le sorti della società di calcio che rappresenta il capoluogo di Regione.
Il presidente Santopadre non molla la società, ogni altra discussione intorno a trattative reali o infondate su di un eventuale avvicendamento societario, rimangono senza seguito.
E lo rimarranno ancora a lungo visto e considerato che, l’unico ad essersi messo al tavolo della concertazione, l’imprenditore Sciurpa (in nome e per conto anche di altri, sembrerebbe Mauro Ricci della Engel & Volkers Claudio ed Antonio Antonini della Central energy di Marsciano, Pierpaolo Triulzi ex agente anche di giocatori importanti), dopo l’ultimo summit tra le parti, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale.
Buon segnale, questo? Oppure le distanze sono talmente lontane che, neanche l’intervento del G7 riunito a Brindisi e di tutte le teste “coronate” del mondo potrebbero riuscire a scucire qualche indiscrezione in più e, magari, riuscire nell’intento di far realizzare un cambio societario auspicato da tutta la città.
Stanno tutti aspettando la sentenza di omologazione del Tribunale in materia di ristrutturazione del debito?
Intanto, lo stesso Presidente Santopadre, in occasione dell’incontro di saluto con gli sponsor tencnici e di una partitella in famiglia disputata sul terreno del Curi, si è divertito a segnare calci di rigore riuscendo a dimostrare buona preparazione tecnica e temperamento ed ha, così facendo, molto probabilmente voluto lanciare un ennesimo segnale alla città ovvero che ancora è lui che conitnua a comprare il pallone con cui giocare e che, di fatto, ci vuole ancora continuare a giocare.
Nel frattempo, è di particolare interesse e, per così dire, foriero di molte spiegazioni ai tanti “perchè” perugini andare a leggere quello che ha detto l’ex ormai presidente Di Nunno del Lecco calcio che, proprio nella settimana appena passata, ha ceduto la società in maniera definitiva (sembrerebbe che, da una richiesta iniziale di tre milioni di euro l’affare si sarebbe chiuso sul milione e qualcosa in più di euro, situazione patrimoniale compresa).
Queste alcune sue dichiarazioni pubblicate sul sito sportitalia.it: “Mi sono iscritto al campionato di serie C con Francesco Aliberti (il figlio del nuovo presidente Aniello) che ha fatto la garanzia bancaria. L’ha iscritta lui la squadra. La società è mia ma lui ha messo la garanzia. Io non ho più soldi. Ho speso 25 milioni da quando sono a Lecco e altri 10 da altre parti. I soldi che ho lavorato li ho buttati , finiti. IL CALCIO NON E’UNO SPORT , E’ UNA RAPINA. Tutti vogliono andare in B, ma poi costa. Abbiamo preso 5 miioni e ne ho spesi 12.”
Ebbene, al di là del fatto che le possibili cifre possano essere state sparate anche a caso ma, il senso delle affermazioni sono quelle che fanno pensare, ovvero: “ma se fare il presidente è solo una rimessa, perchè ostinatamente continuare a farlo?”.
Sul fronte prettamente calcistico: nulla.
Nulla tranne la partenza assodata di Santoro per Modena in quanto riscattato ed il riscatto perugino di Iannoni che, a questo punto, dovrebbe essere destinato ad essere ceduto per fare un pò di cassa.
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