Il Perugia ha perso a Genova: adesso tutti in ritiro

Il Perugia ha perso a Genova: adesso tutti in ritiro

Il Perugia ha perso a Genova: adesso tutti in ritiro

di Gianluca Drusian
Chi pensava di aver visto tutto nel calcio perugino si sbagliava. Nel corso di questa stagione calcistica 2022-2023 c’è ancora da vedere ed imparare tanto e chissà quanto ancora.

In casa della corazzata Genoa, il Perugia di Santopadre e Castori doveva tirare fuori artigli  e fionda (anzi “frombola”) pur di poter scagliare  più pietre possibili contro il Golia genoano e portare a casa punti salvezza ma, dopo aver subito la prima rete rossoblu al 41′ del primo tempo grazie ad un colpo di testa di Frendrup, rimane schiacciato da due pietroni lanciati a distanza non ravvicinata, una nel primo ed una nel secondo tempo, dal più alto, forte e più intelligente ed astuto eroe rossoblù.

Il Genoa di mister Gilardino, rinfrancato dal vantaggio conseguito  allo scadere della prima frazione di gioco, ha giocato la ripresa con determinazione, ordine e, grazie ai suoi numerosi giocatori dai piedi buoni, si è reso pericoloso in più occasioni oltre a siglare la seconda rete con Dragusin al 69′.

Prima e dopo tale doppio vantaggio, sul tabellino della gara non si segnalano più occasioni per il Perugia mentre se ne contano di situazioni da rete solo per il Genoa con un po’ tutti i suoi giocatori di punta, da Strootman a Coda fino a Gudmunsonn ed ancora altri rossoblu.

Al via della gara, la prima sorpresa che appare agli occhi di chi è in attesa di vedere la ferocia agonistica declamata in pre-gara, è rappresentata dalla formazione schierata dal tecnico biancorosso il quale, dopo una serie di partite giocate tutte con lo stesso sistema di gioco, decide un cambio tattico inserendo in squadra  un centrocampista in più e togliendo un attaccante di meno.

Per la prima volta in campionato, davanti ai tre difensori di oggi, il centrocampo veniva rafforzato con l’inserimento di Luperini al fianco di Bartolomei e con Kouan ad agire dietro l’unica punta Di Serio.

La scelta, se avente un sufficiente vantaggio nei primi venticinque-trenta minuti di gioco, a lungo andare non ha più permesso al Perugia di trovare quella profondità usuale utilizzata in tutte le precedenti occasioni.

Mano mano il trascorrere della partita poi, il Genoa ha sempre di più occupato la metà campo biancorossa ed il Perugia, dal canto proprio, ha fatto fatica enorme nel riproporre qualsiasi tipo di pressione offensiva.

Da cosa dipenda la inconsistenza attuale del Perugia e la sua arrendevolezza non è facile spiegarlo per nessuno ma, nel frattempo, la classifica dei biancorossi si è fatta ancora più precaria e solo i concomitanti risultati non del tutto negativi delle dirette concorrenti hanno  impedito a peggiorare la situazione.

Prima della gara, il presidente Santopadre aveva “minacciato” un ritiro fino alla partita spareggio contro il Cosenza qualora le cose fossero andate male.

Ritiro o meno, oltre  che far quadrato dentro l’ambiente (se ancora permane qualcosa di sano), per evitare quanto già successo pochi anni or sono anzi memori di quanto già successonella stagione nella quale, da ultimo, sedeva in panchina mister Oddo, la società dovrà valutare attentamente la cosa migliore da fare.

GOL: 41′ Frendrup (G), 69 Dragusin (G)

Genoa (3-5-2) Martinez; Dragusin, Bani (82′ Ilsanker), Criscito; Frendrup, Badelj, Strootman (83′ Lipani), Jagiello (71′ Hefti), Sabelli; Gudmundsson (86′ Aramu), Coda (71′ Ekuban). Allenatore Gilardino.

Perugia (3-5-1-1): Furlan; Sgarbi, Curado (71′ Vulikic), Struna; Casasola, Luperini (75′ Ekong), Bartolomei (57′ Iannoni), Capezzi (57′ Vulic), Paz; Kouan; Di Serio (70′ Di Carmine). Allenatore Castori.

Ammoniti Di Serio (P), Curado (P)

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