Faroni-Santopadre, scontro legale senza tregua disputa tra accuse e tribunali

La transizione di proprietà dell'AC Perugia si complica

Faroni-Santopadre, scontro legale senza tregua: la disputa tra accuse e tribunali

Faroni-Santopadre – La diatriba tra Javier Faroni e Massimiliano Santopadre, legata alla transizione proprietaria dell’AC Perugia, assume toni sempre più conflittuali. Quella che sembrava una semplice operazione di vendita si è trasformata in un intricato caso legale, con accuse reciproche che promettono di sfociare nelle aule dei tribunali.

La cessione della società è avvenuta all’inizio di settembre presso un notaio, con un contratto che prevedeva il trasferimento delle quote in più fasi. Ogni tranche, stabilita in 500 mila euro, avrebbe potuto essere oggetto di revisione qualora emergessero debiti precedentemente non dichiarati. È proprio su questo punto che si è innescata la disputa.

Faroni sostiene che la vecchia gestione, guidata da Santopadre, non avrebbe comunicato correttamente l’entità dei debiti pregressi. Parallelamente, il tema delle fideiussioni aggiunge ulteriore tensione: queste erano state garantite da Santopadre per l’iscrizione al campionato, con l’intesa che sarebbero state sostituite da Faroni entro il 20 settembre. Tuttavia – come scrivono oggi i quotidiani dell’Umbria, secondo l’ex presidente, tale sostituzione non è avvenuta nei tempi previsti, lasciando scoperta la posizione della società.

La replica di Faroni non si è fatta attendere. Attraverso una nota ufficiale, ha dichiarato di aver rispettato il pagamento della seconda tranche del contratto e di aver già provveduto a sostituire le fideiussioni. Tuttavia, Santopadre ha contestato questa affermazione, sostenendo che il pagamento sia stato solo parziale, con un versamento di circa 280 mila euro invece dei 500 mila concordati. Ha inoltre accusato Faroni di negligenza nel rispettare gli accordi contrattuali.

La questione, già intricata, si è ulteriormente aggravata quando Faroni ha avviato un’azione legale contro Santopadre. In un comunicato non ufficiale, il nuovo patron del Perugia ha precisato di aver presentato denuncia, accusando l’ex presidente di essere coinvolto in un contenzioso assicurativo legato alle fideiussioni. Faroni ha sottolineato che la sostituzione delle garanzie finanziarie era stata effettuata settimane fa e che le accuse mosse da Santopadre non sarebbero altro che strumentali.

Rischi per la società

Questa battaglia legale potrebbe avere ripercussioni significative sull’AC Perugia. Sul piano sportivo, la squadra si trova già in difficoltà in classifica e necessita di interventi sul mercato per rafforzare l’organico. L’arrivo di Riccardi rappresenta un primo passo, ma si prevede l’ingaggio di almeno altre tre pedine: una in difesa e due a centrocampo e in attacco. Tuttavia, le incertezze legate alla proprietà potrebbero complicare le trattative.

Rapporti personali deteriorati

La situazione odierna contrasta nettamente con l’armonia iniziale tra i due protagonisti. Solo pochi mesi fa, Faroni aveva conferito a Santopadre la presidenza onoraria del club, un incarico abbandonato dall’ex patron appena sei settimane dopo. Un gesto che, alla luce degli ultimi eventi, appare come un preludio al deterioramento dei rapporti.

Nonostante i toni accesi, il futuro della vicenda resta incerto. L’unica certezza è che la disputa si protrarrà, con un inevitabile passaggio davanti ai giudici. Le ripercussioni potrebbero non limitarsi al solo ambito legale, ma avere un impatto duraturo sulla gestione e sulle prestazioni della squadra.

Conclusione

Con Faroni e Santopadre pronti a darsi battaglia in tribunale, l’auspicio per i tifosi del Perugia è che le vicende societarie non oscurino l’obiettivo principale: migliorare i risultati sportivi e garantire un futuro stabile al club. La priorità, ora, è mettere da parte le divisioni e concentrare gli sforzi sulla ricostruzione di una squadra competitiva

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