AC Perugia Calcio: Inizia la Stagione Sportiva 2024/25

I giocatori biancorossi si riuniscono per il primo allenamento

AC Perugia Calcio: Inizia la Stagione Sportiva 2024/25

Il Perugia di Santopadre al Curi a sudare, i tifosi meritatamente tutti al mare!

di Gianluca Drusian
E’ iniziata ufficialmente la stagione 24-25 dell’ Ac Perugia 1905 di Santopadre alla presenza di 33 giocatori convocati, 5 componenti lo staff tecnico compreso il mister Formisano con l’immancabile berretto in testa a protezione dagli infuocati raggi di sole dei 37 gradi di Pian di Massiano, staff medico, addetto stampa, direttore sportivo, giornalisti al seguito (almeno 5 i presenti) ed un drone a volteggiare sopra gli schemi di Formisano (ultimi ritrovati della tecnologia applicata al calcio stellare) per un totale di una cinquantina di persone ovvero un numero largamente superiore ai 40 circa irriducibili e curiosi tifosi presenti sugli spalti del campo di allenamento.

Come partenza in quanto ad entusiasmo e partecipazione (parola largamente adoperata a Perugia, non in ambito calcistico, nelle ultime settimane nei mesi di maggio e giugno), non c’è che da evidenziarne il lato sorprendente e, soprattutto, deprimente.

In pratica, rimarranno lontani quanto indelebili i ricordi delle “prime”al Curi o in centro storico davanti a migliaia di giovani e meno giovani con maglie del Grifo addosso, da custodire comunque, per chi le ha provate, nei più bei cassetti delle memorie che, chissà, se si potranno mai rivivere .

Tra i 40 affezionati tifosi presenti, solo uno, Federico l’Artiglio, aveva con sè una sciarpa biancorossa stretta in vita, una mosca cieca ma distintosi per orgoglio e volontà di non voler mollare e di non volersi vergognare dell’essere ancora oggi tifoso del Perugia.

Tutti gli altri tifosi, invece, assenti perchè chi al mare, chi ad Umbria Jazz, chi in piscina, chi in montagna a cercare il fresco, tutti, più o meno, allontanatisi dal Grifone per una moltitudine di ragioni plausibili (almeno per questa volta) che non hanno fatto altro che rattristire ancora di più l’ambiente biancorosso.

Ma non tutto. Ad onor del vero, di positività, ottimismo e voglia di voler far bene, comunque, se ne è sentito parlare dalle dichiarazioni rese dal direttore sportivo Giugliarelli il quale, con molta obiettività, ha voluto sottolineare, tanto nelle dichiarazioni ufficiali che in quelle rese al di fuori dei microfoni, come ci sarà da lavorare ancora sia in campo che, soprattutto,  fuori per quanto riguarderà il proseguo della campagna trasferimenti.

In conseguenza di ciò, nessuna dichiarazione inerente a promesse sul futuro e sulle gesta che potrà fare la squadra in campionato sono uscite dalla bocca del giovane rappresentante della società secondo il quale, comunque, la rosa dovrà essere smaltita e molto poggierà sulle capacità e qualità dei giovani a disposizione del tecnico Formisano.

Giovani, tanti,troppi e non tutti forti come Lamin Yamal (perchè adesso si userà molto questo paragone per giustificare scelte invece obbligate, almeno per il Perugia calcio) che, dall’uscita degli spogliatoi fino al raggiungimento del campo di allenamento, sembravano avviarsi in gita scolastica accompagnati da “Don Buro”in quel di New York.

Lunedi 15 luglio, intanto, saranno varati anche i calendari che vedranno il Perugia impegnato in un campionato nel quale, ancora oggi, nessuno tra gli addetti ai lavori si è sbilanciato sul chi possa essere la squadra favorita e quella meno indicata.

Di problemi societari ed economici, infatti, ce ne sono in diverse altre piazze ma questo non può essere nè un alibi nè un rincuorante per riuscire a vedere un bicchiere che non è, al momento, nè pieno nè vuoto anzi forse è solo vuoto.

Quanto a valore di mercato, sulla cosiddetta carta quindi, alcuni addetti ai lavori individuano la Spal, l’Ascoli e, addirittura il Milan “giovane” tra le squadre da battere in partenza.

Il Perugia dove starà? Intanto al Curi poi a Bagno di Romagna, dal 20 al 30 luglio tra piadine e terme a sudare. Ma, “del futuro non v’è certezza”, direbbe qualcuno anche se in società di dubbi non sembrano essercene, beati loro.

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