“Il fenomeno della violenza sulle donne, nel suo perverso ancoraggio come fenomeno strutturale nella nostra società, necessita di essere oggetto di analisi e strategie e di azioni di prevenzione, sensibilizzazione e contrasto a tutti i livelli territoriali”. Lo dichiara il consigliere regionale della Lega Paola Fioroni, annunciando di aver presentato una interrogazione alla Giunta di Palazzo Donini al fine di conoscere i progetti di reinserimento sociale e lavorativo di donne vittime di violenza sul territorio umbro, svolti anche in sinergia con altri enti anche del terzo settore. Sapere se vi è intenzione di: costruire su questo tema percorsi continuativi ad hoc che vedano realmente il coinvolgimento di una rete fattiva, dai centri antiviolenza, ai centri per l’impiego alle associazioni di categoria, alle consigliere di parità, al centro pari opportunità, Sviluppumbria, l’Università ed enti del terzo settore e a tutti coloro che possano a vario titolo dare il proprio contributo ad una rete di progettazione efficace; intervenire nei confronti del Governo nazionale per aumentare il reddito di libertà o promuovere iniziative analoghe”.
Inquadrando il fenomeno, oggetto dell’atto ispettivo rivolto all’Esecutivo regionale, Fioroni rileva che “a livello nazionale l’istituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sui femminicidi e su ogni forma di violenza di genere dimostra un impegno che deve trovare comunque sempre maggiore efficacia. La Regione Umbria ha nel suo territorio una rete di centri antiviolenza e di sportelli antiviolenza che svolgono una preziosa azione di intervento e presidio insieme al Centro Pari Opportunità e al numero verde sempre contattabile. Esiste inoltre un Protocollo regionale inter istituzionale per dare seguito, con maggiore velocità ed efficacia, agli interventi posti in essere riguardo le criticità degli abusi e delle violenze contro le donne”.
“Dai dati (S.e.r.e.n.a.) del 2021 – osserva Fioroni – il numero di ascolti ed interventi è stato in continuo aumento (3.502 servizi attivati e 228 prese in carico) e in occasione del 25 novembre 2022, 23 vittime al mese sono state censite nei codici rosa attivi nelle aziende sanitarie umbre. Di sicuro la pandemia è stata un volano per ogni forma di disagio e ha velocizzato la crescita di trend già in aumento. In tutto ciò non possiamo dimenticare che ci sono tante forme di violenza, fisica, psicologica, economica violenza sociale, stalking e che il nemico di molte donne non è solo il soggetto abusante, per lo più familiare, ma la solitudine che spesso genera timori per lo sviluppo futuro della propria vita autonoma e di quella dei figli minori. Da qui la necessità di considerare, non solo le situazioni recenti e gli interventi emergenziali e di protezione, ma gli sviluppi futuri, visto che la misura del ‘reddito libertà’, stanziata a livello nazionale sembra essere insufficiente”.
“Il 24 maggio 2022 – ricorda ancora la vicepresidente dell’Assemblea legislativa – è stata approvata la mozione di cui sono prima firmataria per implementare strumenti di welfare per sostenere l’inserimento lavorativo delle donne e ridurre le disparità di genere, predisponendo un piano straordinario di misure che finanzi i progetti che valorizzino il ruolo e la capacità delle donne nel mondo produttivo, sostenendo anche l’inserimento lavorativo di donne vittime di abusi e di violenza e di donne con disabilità”.
Gli interventi volti al reinserimento lavorativo – conclude Fioroni – devono essere realizzati attraverso progetti personalizzati che possano prevedere un insieme di servizi finalizzati a sostenere l’inserimento o il reinserimento occupazionale delle donne, attraverso il rafforzamento della conoscenza, delle proprie potenzialità e della capacità di proporsi in modo positivo nel mondo del lavoro e non possono altresì prescindere dal mettere insieme una rete di soggetti istituzionali”
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