Procura generale celebra donne in magistratura
Procura generale celebra donne – In occasione dell’8 marzo la Procura generale presso la Corte d’appello di Perugia ricorda i sessant’anni delle donne in magistratura. “Mentre da pochi giorni è stata nominata per la prima volta una donna magistrata al vertice della Corte di Cassazione, ad oggi nel distretto umbro, su undici posti dirigenziali, tre sono occupati da donne, mentre su otto posti semidirettivi, la metà sono ricoperti da magistrate” ricorda il procuratore generale Sottani.
“Le obiezioni all’ingresso delle donne in magistratura e più in generale alle funzioni pubbliche – si legge in una sua nota – sono state sempre fondate su pregiudizi. In un libro del 1957 da sotto titolo la grazia contro la giustizia un presidente emerito della Corte di cassazione sosteneva l’inadeguatezza delle donne a valutare obiettivamente e serenamente i delitti e i delinquenti per la loro natura fatua, emotiva, impulsiva e passionale.
In occasione del dibattito nella seduta dell’Assemblea costituente, si era cercato, invano, di introdurre il libero accesso in magistratura alle donne sostenendo che ‘facciamo la prova, vediamo se la donna è veramente in grado di coprire le cariche che sono inerenti all’alto esercizio della Magistratura.
A tutto quanto è stato detto, io potrei rispondere che una raffinata sensibilità, una pronta intuizione, un cuore più sensibile alle sofferenze umane e un’esperienza maggiore del dolore non sono requisiti che possano nuocere, sono requisiti preziosi che possono agevolare l’amministrazione della giustizia’.
Passaggio citato nella riflessione delle magistrate Patrizia Mattei, Elena Neri e Michela Pertini, sostitute in servizio presso le Procure di Perugia, Terni e Spoleto e componenti dell’Osservatorio regionale sull’uso del linguaggio giuridico, organismo che si propone tra i suoi compiti anche quello di evitare l’utilizzo, seppure inconsapevole, di pregiudizi stereotipi nella redazione degli atti giudiziari”.
L’intero contributo delle tre sostitute umbre, insieme ad altra riflessione della magistrata Tiziana Cugini, sostituta della Procura generale in merito alla tutela giuridica della dignità della donna, sono state pubblicate sul sito internet della Procura generale
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