“Presidio in Piazza: Un Appello Contro la Privatizzazione di Poste Italiane”

“I sindacati si uniscono per proteggere un servizio pubblico essenziale”

“Presidio in Piazza: Un Appello Contro la Privatizzazione di Poste Italiane”

“Presidio in Piazza: Un Appello Contro la Privatizzazione di Poste Italiane”

Sabato 18 maggio, a partire dalle 10, la piazza Italia a Perugia diventerà il palcoscenico di un presidio organizzato dai sindacati. Il loro obiettivo? Opporsi alla privatizzazione di Poste italiane, un’azione che, secondo loro, metterebbe a rischio un patrimonio pubblico e un servizio indispensabile.

I sindacati sostengono che la privatizzazione di Poste italiane non solo priverebbe lo Stato di un utile significativo, ma avrebbe anche ripercussioni negative sulla società. Infatti, Poste italiane svolge un ruolo sociale fondamentale in molte frazioni e centri montani. La sua privatizzazione potrebbe portare a una divisione tra il mercato privato e il PCL, rendendo tutti più precari.

In Umbria, escludendo i 16 centri che si occupano di recapito e logistica, ci sono 258 uffici postali (191 in provincia di Perugia e 67 in provincia di Terni). Inoltre, i lavoratori di Poste italiane in Umbria sono circa 1600.

L’evento è organizzato da vari sindacati, tra cui Slp Cisl, Slc Cgil, Uilposte, Confsal comunicazioni, Failp Cisal, Fnc Ugl comunicazioni. Questo presidio rappresenta un appello forte e unito per fermare quello che viene definito uno “scempio”: la privatizzazione di un servizio che non può e non deve essere svenduto.

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