Per un’Europa del lavoro: in 600 all’iniziativa della Cgil al Capitini

Presentato il manifesto del sindacato europeo per le elezioni. Landini: “Al centro delle politiche va messa la persona, non il profitto”

Per un’Europa del lavoro: in 600 all’iniziativa della Cgil al Capitini

Per un’Europa del lavoro: in 600 all’iniziativa della Cgil al Capitini

Con lo Statuto dei lavoratori, legge 300 del 20 maggio 1970, la Costituzione entrò in fabbrica. Oggi, a 54 anni di distanza, quella legge fondamentale non riesce più a raggiungere tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, a causa della frammentazione del lavoro, della moltiplicazione dei contratti e delle forme di assunzione e, soprattutto, a causa di una precarietà che è diventata condizione esistenziale per milioni di persone.

È da questo scenario di partenza che muove l’azione sindacale della Cgil, in Italia e in Europa, un’azione che a pochi giorni dall’appuntamento elettorale si rivolge con forza alla politica, per porre una serie di questioni concrete a chi si candida a rappresentare le istituzioni. Proposte che sono state al centro dell’iniziativa promossa oggi, 20 maggio 2024, dalla Cgil di Perugia presso l’auditorium Aldo Capitini, alla presenza di oltre 600 persone, tra cui molti studenti.

L’iniziativa è stata moderata dalla giornalista Lisa Malfatto ed aperta dai saluti di Silvio Improta, dirigente scolastico dell’istituto Aldo Capitini. Sono poi intervenuti Andrea Malpassi, dell’area politiche europee e internazionali della Cgil, Simone Pampanelli, segretario generale della Camera del Lavoro di Perugia, Amedeo Zupi, pensionato, Dora Corpora, operatrice sociosanitaria, Emanuela Faraglia, attrice, Edet Henry Effiong, operaio, e Nicholas Radicchi, studente.

In apertura, Esther Lynch, segretaria generale della Ces, il sindacato europeo, ha illustrato, per la prima volta in Italia, il manifesto con le 12 proposte rivolte a candidate e candidati alle elezioni europee 2024. “Noi vogliamo che l’Europa resti sulla strada del progresso e della solidarietà, come abbiamo visto nella sua risposta alla crisi Covid – 19 – ha detto Lynch – con investimenti pubblici che sostengano i lavoratori e le loro comunità in tutto il continente e non tornando all’austerità che mina alle fondamenta i diritti del lavoro”.
“Il sindacato non è un ente statale che esiste per legge, il sindacato vive solo se le lavoratrici e i lavoratori si iscrivono e partecipano alla sua azione – ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil nazionale, rispondendo alle domande di studenti e lavoratori – e noi abbiamo bisogno proprio di voi, delle giovani generazioni, della vostra intelligenza, dei vostri saperi. Entrate nel sindacato, anche per cambiarlo”. Il segretario Cgil ha insistito molto sulla necessità di cancellare leggi sbagliate, “fatte da governi di destra e sinistra negli ultimi 20 anni”, che hanno aumentato la precarietà e abbassato diritti e tutele. “Per questo abbiamo lanciato i 4 referendum per un lavoro tutelato, stabile, sicuro e dignitoso e per questo vogliamo contribuire a costruire un’idea diversa anche di Europa.
La Costituzione dice che la nostra è una Repubblica fondata sul lavoro, ma oggi il tema è quale lavoro? Il lavoro deve essere quell’attività che, non solo ti permette di vivere dignitosamente, grazie ad un salario giusto, ma anche uno strumento di realizzazione personale e partecipazione alle scelte. Oggi – ha concluso Landini – tutto questo è messo in discussione perché al centro non c’è la persona, ma il profitto e il mercato. Questo è il paradigma che vogliamo cambiare, affermando l’idea di un nuovo Statuto di lavoratrici e lavoratori, che valga anche per chi oggi non è tutelato”.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*