Paola Fioroni propone ‘Stati generali su disagio giovanile’ in Umbria

Paola Fioroni propone ‘Stati generali su disagio giovanile’ in Umbria

Paola Fioroni propone ‘Stati generali su disagio giovanile’ in Umbria

Paola Fioroni propone – La vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Paola Fioroni (Lega), ha proposto la realizzazione degli ‘Stati Generali sul Disagio Giovanile’ in Umbria. L’obiettivo è creare una rete di sostegno per i giovani in difficoltà, coinvolgendo vari attori della comunità.

Il disagio giovanile è un problema complesso che presenta molte sfaccettature. Può manifestarsi attraverso problemi psicologici, dipendenze e comportamenti a rischio reato. Per affrontare queste criticità, Fioroni sostiene l’importanza di un approccio corale da parte di una comunità coesa.

Paola Fioroni propone ‘Stati generali su disagio giovanile’ in Umbria
paola fioroni

Famiglie, scuole, sport, associazioni, aziende sanitarie, istituzioni, forze dell’ordine, comuni, assistenti sociali e centri di aggregazione sono tutti attori chiave in questo sforzo. Fioroni invita questi soggetti a collaborare in modo sinergico per sviluppare programmi e progetti concreti che rispondano alle esigenze dei giovani.

Fioroni spera che la Regione Umbria possa organizzare gli ‘Stati Generali sul Disagio Giovanile’ nei prossimi mesi. Questo evento potrebbe servire come un primo passo per formare, confrontare e condividere idee per affrontare il disagio giovanile. L’obiettivo è creare un progetto globale che si ponga obiettivi e azioni comuni.

Fioroni sottolinea l’importanza di prevenire, anticipare e curare i processi di devianza. L’educazione è una responsabilità che riguarda tutta la comunità. Ogni giovane che viene sostenuto dalle reti sociali è una vittoria che dà colore non solo alla vita dei nostri ragazzi, ma a tutto il nostro presente e futuro.

In conclusione, la proposta di Fioroni rappresenta un passo importante verso la creazione di un ambiente più accogliente e di sostegno per i giovani in difficoltà. Sottolinea l’importanza di un approccio comunitario e l’importanza di affrontare il disagio giovanile in modo proattivo e compassionevole.

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