Crisi in provincia di Terni: la Cgil lancia l’allerta per un futuro incerto

Dati preoccupanti per il 2024 evidenziano l’urgenza di un cambio di direzione

Crisi in provincia di Terni: la Cgil lancia l’allerta per un futuro incerto

Crisi in provincia di Terni: la Cgil lancia l’allerta per un futuro incerto

Crisi in provincia – La provincia di Terni si trova ad affrontare una situazione critica, con l’anno 2025 che si profila all’orizzonte carico di sfide significative. La Cgil di Terni ha messo in evidenza l’urgente necessità di un cambiamento radicale, sottolineando l’andamento negativo dei dati relativi al 2024. Tra le problematiche principali emergono l’invecchiamento della popolazione, il fenomeno dello spopolamento, la crescente povertà e la scarsa qualità del lavoro.

I dati presentati dal sindacato mostrano che la provincia ha superato nel 2024 le 24mila iscrizioni totali, gestendo circa 48mila pratiche di tutela individuale. Tuttavia, il tasso di invecchiamento della popolazione ha raggiunto un allarmante 284%, ben al di sopra della media nazionale del 193%. Questo significa che per ogni 100 giovani al di sotto dei 15 anni ci sono ben 284 individui sopra i 65 anni. La Cgil ha richiesto una presa di coscienza da parte delle istituzioni locali, evidenziando l’assoluta necessità di politiche innovative in grado di invertire questa tendenza preoccupante.

Un ulteriore aspetto critico è rappresentato dal mercato del lavoro. Attualmente, circa 85mila persone, pari al 39% della popolazione, sono occupate, con un trend che mostra un lieve miglioramento. Tuttavia, l’aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione, e le retribuzioni medie in calo rispetto agli anni passati, pongono interrogativi sul reale stato di salute dell’occupazione. Inoltre, tra i 66mila pensionati, il 50% percepisce pensioni inferiori a 1.400 euro mensili lordi, mentre circa 20.000 di loro ricevono meno di 1.000 euro.

Il quadro si complica ulteriormente con il 30% della popolazione considerata inattiva, dove il numero di disoccupati rimane costante, ma cresce il numero di ‘neet’, ovvero i giovani che non lavorano e hanno smesso di cercare un’occupazione. Di fronte a queste statistiche, la Cgil ha lanciato un appello chiaro: è necessario intervenire su quattro ambiti fondamentali: lavoro, salute, sviluppo e welfare.

Il sindacato ha evidenziato la crescente povertà che colpisce non solo le fasce più vulnerabili della popolazione, ma anche lavoratori e pensionati. Per quanto riguarda la sanità, la Cgil ha esortato la Regione a rivedere le politiche attuate fino ad oggi, chiedendo di fermare lo smantellamento del servizio pubblico. È fondamentale abbattere le lunghe liste d’attesa e rivedere i finanziamenti destinati al settore privato, investendo invece nel potenziamento del servizio pubblico, nel personale sanitario, nella rete ospedaliera e nei servizi assistenziali.

La situazione in provincia di Terni richiede pertanto un intervento tempestivo e deciso. La Cgil si fa portavoce di queste istanze, invitando le istituzioni a prendere coscienza della gravità della situazione e a sviluppare politiche efficaci per garantire un futuro migliore ai cittadini. Senza un cambio di passo, il rischio di un ulteriore deterioramento delle condizioni socio-economiche appare all’orizzonte.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*