Commissione d’inchiesta antimafia, toccante ricordo di Emanuele Petri
Prosegue l’impegno della Commissione d’inchiesta ‘analisi e studi su criminalità organizzata e infiltrazioni mafiose, corruzione, riciclaggio, narcotraffico e spaccio di stupefacenti’ che oggi ha promosso un’iniziativa a Palazzo Cesaroni, sede dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, per ricordare le vittime del terrorismo nella giornata loro dedicata.
Vi hanno preso parte, oltre al Presidente e alla vice Presidente della Commissione d’inchiesta, le autorità di pubblica sicurezza, con in testa il questore di Perugia, Giuseppe Bellassai, Alma Petri, moglie del sovrintendente di polizia Emanuele Petri, ucciso vent’anni fa in un conflitto a fuoco con i terroristi delle Brigate rosse, il Sindaco di Tuoro, città di residenza dell’agente ucciso, e gli studenti di quattro classi della scuola secondaria superiore “Pieralli” di Perugia, accompagnati da insegnanti e dirigente scolastica.
Nel corso dell’evento è stato proiettato un filmato dal reading teatrale “Le ferite di marzo”, diretto da Cinzia Corneli, scrittrice dell’omonimo romanzo dedicato al poliziotto eroico che ha dato la vita per la difesa dello Stato e che con il suo sacrificio ha fornito un contributo decisivo per lo smantellamento dell’ultima cellula in attività dell’organizzazione terroristica.
Il Questore di Perugia ha detto agli studenti “non crediate che quello che avete sia vostro, che le conquiste di libertà e democrazia siano per sempre. Sono conquiste che vanno fatte ogni giorno, sono valori che devono rimanere vivi, come il ricordo di chi ha dato la vita per essi”.
In precedenza, sabato scorso a Palazzo Donini, sede della Giunta regionale, la Commissione antimafia dell’Assemblea legislativa ha presenziato alla firma del protocollo “Libere di essere”, dedicato alle donne che subiscono violenza in contesti mafiosi e nel ricordo di Barbara Corvi, scomparsa all’età di 35 anni e ritenuta vittima della mafia.
L’Umbria è la prima Regione italiana a firmare questo protocollo finalizzato a dare loro un percorso di indipendenza e autodeterminazione, un risultato raggiunto grazie all’impegno della Commissione d’inchiesta, dell’Osservatorio regionale sulle infiltrazioni mafiose e l’illegalità e dell’associazione Libera.
A questo incontro hanno partecipato il Procuratore generale presso la Corte d’appello di Perugia, Sergio Sottani, la consigliera della Corte di Cassazione Paola Di Nicola e Sabrina Garofalo per l’Osservatorio. Il protocollo firmato dalla presidente della Regione arriva dopo anni di studi e di ricerca che hanno radici molto lontane sulle dinamiche tra violenza mafiosa e violenza di genere, è originato dalla volontà di onorare la memoria delle donne vittime innocenti di mafia e vuole fornire un aiuto alle donne che intendano scegliere un percorso di uscita dalla violenza maschile e di stampo mafiosa, frutto della collaborazione tra Regioni, Centri anti-violenza, Prefettura, Procura, Centro pari opportunità e Osservatorio antimafia
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