Cominciata “Una vita da social”, Polizia contro bullismo e cyberbullismo 🔴
Al via l’8^ edizione di “Una vita da social” la Campagna educativa itinerante sui temi dei social network, bullismo e del cyberbullismo. Un Tour itinerante della Polizia di Stato con un truck di 18 metri allestito con un’aula didattica multimediale in cui gli Operatori della Polizia Postale incontreranno studenti insegnanti e genitori sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età. Riparte dall’Istituto Comprensivo “Guido Negri” di Vò Euganeo (PD), in concomitanza della Cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico alla presenza del Presidente della Repubblica la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete per i minori.
Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni, che nel corso delle precedenti edizioni ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.00 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici, 350 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 127.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. Giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori. Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su Internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai “pericoli del web”. Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi. Per fare della Rete un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire alle nuove generazioni occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali. I social network infatti sono ormai uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager. Dai dati che emergono dalle esperienze investigative e dagli incontri nelle scuole, si evince come l’attività di prevenzione sia sempre più importante rispetto all’attività repressiva.
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