Italia Viva, una cura ricostituente per la politica italiana
Di Nicola Preiti, Coordinatore Comitato Azione Civile Saper Perugia
Nasce soprattutto un modo nuovo di fare politica, ITALIA VIVA. Il nuovo partito di Matteo Renzi è per me una specie di cura ricostituente per la politica italiana. Una iniezione di vitalità per tutto il centrosinistra che porta a guardare con fiducia alle opportunità del futuro.
Aderisco con entusiasmo a questo progetto dopo aver sostenuto Renzi fin dagli esordi con i vari comitati. E credo che questa sia la naturale evoluzione per dare corpo e sostanza alla nuova proposta politica. Di conseguenza, non con molto patos per la verità, lascio il PD. In esso vedo essenzialmente un partito con molte energie ma compresse e sterilizzate dalla necessità del controllo. Ne consegue il distacco dalla evoluzione dei bisogni della società, e l’approdo all’autoreferenzialità.
E’ un partito che si è bloccato nelle lotte interne, nel combattere quello che è stato considerato sempre un corpo estraneo. Ciò ha compromesso di fatto la speranza di cambiamento e l’entusiasmo che Renzi aveva suscitato in buona parte della società, oltre i confini tradizionali. Aver abbattuto Renzi non è stato una danno (soltanto) per lui: è stato abbattuto il clima di fiducia, le aspettative, la passione che Renzi aveva calamitato verso il PD. Ed è emerso il sovranismo, il populismo, l’odio, l’intolleranza.
Ora chi ci restituisce di nuovo quella congiunzione astrale positiva tra l’esigenza di cambiamento dei cittadini e una forza politica di centrosinistra in grado di interpretarla e soddisfarla?
E’ dura, ma penso che lo possa fare Italia Viva con Matteo Renzi, e per questo sostengo questo progetto ambizioso e appassionante. Un progetto che rompe con il vecchio modo di fare politica, apre spazi nuovi di confronto e di partecipazione, supera i polverosi e spesso ipocriti riti e la ruggine che ciò ha formato nel rapporto con i cittadini.
Un progetto che parte dalla base, dai Comitati Civici lanciati lo scorso anno dalla Leopolda. Un progetto che parte dai contenuti, i grandi temi. Sviluppo sostenibile, ambiente, lavoro, Europa, saperi, salute, sud. Finalmente un partito dove ci si confronta su questo e non sul grado di fedeltà a qualcuno. Insomma un partito radicato in un futuro dove (speriamo) la forza propulsiva delle idee e delle proposte sprigioni energie positive.
Per questo non la vedo come una proposta divisiva di un pezzo di PD. E’ una proposta che fa chiarezza e mette anche il PD, e gli amici che rimangono al suo interno, nella condizione di non occuparsi più di paralizzanti lotte interne ma di combattere coerentemente i comuni avversari e i loro disvalori. Poi chi ha più filo tesse.
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