Centrodestra umbro, Squarta, confermeremo tutti i sindaci uscenti
Il centrodestra umbro si prepara per le prossime elezioni amministrative con l’obiettivo di correre unito. Marco Squarta, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria e esponente di Fratelli d’Italia (FdI), ha dichiarato all’Agenzia Nazionale Stampa Associata che la strategia prevede la conferma di tutti i sindaci uscenti e la selezione dei migliori candidati nelle città dove è necessaria una scelta, con particolare attenzione alla città di Perugia.
Squarta ha affermato che l’unità del centrodestra è fondamentale per ottenere buoni risultati nelle elezioni amministrative, e il mantenimento degli attuali sindaci è una parte importante di questa strategia.
Per quanto riguarda la scelta del candidato presidente di Regione, Squarta ha dichiarato che questa decisione verrà presa “dopo il voto alle Europee,” suggerendo che la decisione sarà influenzata dai risultati e dalle dinamiche politiche emerse da quelle elezioni.
L’annuncio del centrodestra umbro di correre unito e di confermare i sindaci uscenti riflette la volontà del partito di consolidare la propria posizione nelle elezioni amministrative regionali. La decisione in merito al candidato presidente verrà presa in un secondo momento, dopo ulteriori valutazioni politiche.
L’affermazione del Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria e cioè che “la strategia prevede la conferma di tutti i sindaci uscenti” è a mio avviso incompleta. Infatti, andrebbe aggiunto che la conferma (cioè il secondo mandato) vale solo nel caso di Sindaci che hanno dimostrato capacità amministrative. Altrimenti, la durata del mandato non sarebbe più quinquennale, come previsto dalla Legge, ma decennale, con tutti gli ovvi rischi del caso. Il partito di appartenenza del Sindaco dovrebbe avere l’onestà intellettuale (in senso politico) di non ripresentare la stessa persona qualora non avesse dimostrato capacità amministrative quantomeno adeguate, perchè questo si richiede ad un Sindaco, anche se non tutti se lo ricardano. La prima volta gli elettori possono anche sbagliare nella scelta del “primo cittadino”, ma la seconda sarebbe cosa grave.