Caso Anna Frank, Bistocchi, noi siamo tutti degli sfigati e dei perdenti

Rispetto per niente e per nessuno, neanche per chi è morto a sedici anni in un campo di concentramento

Caso Anna Frank, Bistocchi, noi siamo tutti degli sfigati e dei perdenti

Caso Anna Frank, Bistocchi, noi siamo tutti degli sfigati e dei perdenti

da Sarah Bistocchi (consigliere comunale)
Una frangia di tifosi della Lazio domenica scorsa faceva girare questi adesivi allo Stadio Olimpico. Perché per loro essere Anna Frank è da sfigati, da perdenti. È un insulto, un’offesa. Un mezzo con cui schernire, dileggiare, deridere. E allora vorrà dire che noi siamo tutti degli sfigati e dei perdenti. Voi, invece, restate sempre e soltanto dei fascisti, di quelli che non hanno rispetto per niente e per nessuno, neanche per chi è morto a sedici anni in un campo di concentramento e che voi continuate a far morire ogni volta che fate una cazzata del genere.

Annelies Marie Frank, detta Anne (pronuncia olandese: [ʔɑnəˈlis maːˈri ˈʔɑnə ˈfrɑŋk]tedesca: [ʔanəliːs maˈʁiː ˈʔanə ˈfʁaŋk]ascolta[?·info]), spesso italianizzato in Anna Frank, (Francoforte sul Meno12 giugno 1929 – Bergen-Belsen, febbraio o marzo 1945[1][2][3]), è stata una deportata e scrittrice ebrea tedesca, divenuta un simbolo della Shoah per il suo diario, scritto nel periodo in cui lei e la sua famiglia si nascondevano dai nazisti, e per la sua tragica morte nel campo di concentramento di Bergen-Belsen.

Visse parte della sua vita ad Amsterdam, nei Paesi Bassi, dove la famiglia si era rifugiata dopo l’ascesa al potere dei nazisti in Germania. Fu privata della cittadinanza tedesca nel 1935, divenendo così apolide e nel proprio diario scrisse che ormai si sentiva olandese e che dopo la guerra avrebbe voluto ottenere la cittadinanza dei Paesi Bassi, Paese nel quale era cresciuta.

Da Wikipedia

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