Vaccinazioni anticovid con AstraZeneca, sul oltre 2500 convocati si vaccinano in 66
I medici di medicina generale ci sono, sia negli ambulatori privati che negli hub vaccinali. Sono pronti a a dare il via ad una vera campagna vaccinale di massa, vaccini permettendo. E’ quanto riporta oggi La Nazione Umbria. Sono settecento medici che si attiverebbero subito sulla falsa riga di quella antinfluenzale, già portata a termine in piena pandemia per gli over 65.
Servono vaccini che non ci sono, mancano anche le dosi di Moderna e adesso ci sono riserve su AstraZeneca per via degli effetti collaterali e la paura che possa accadere il peggio come già successo in altre parti d’Italia e d’Europa. Al momento – va detto – non esiste alcun nesso causale tra vaccino e morti. Le autorità competenti stanno svolgendo indagini.
In Umbria su 2.600 persone che ieri avrebbero potuto avere la loro dose di vaccino AstraZeneca – scrive il Corriere dell’Umbria -, se ne siano presentate solo 66. Ieri in tutta la regione, con una potenzialità di sola AstraZeneca di 1.600 dosi si sono vaccinate solo 112 persone. A Perugia solo 3. L’effetto del ritiro del lotto AstraZeneca ha portato 1.000 umbri a non presentarsi per le vaccinazioni. Se ne sarebbero potute fare almeno 1.600. Si spera – dicono i medici – l’arrivo del vaccino Jhonson che è più maneggevole.
Ieri è arrivato l’invito dal presidente della Cei, arcivescovo Gualtiero Bassetti. Nell’omelia della celebrazione eucaristica delle “24 Ore per il Signore” ha fatto un appello alla politica regionale e nazionale. «Chiediamo con tutte le nostre forze alla politica regionale e nazionale – ha evidenziato Bassetti – di accelerare il più possibile i processi decisionali circa i vaccini per una loro rapida somministrazione, soprattutto agli anziani e ai soggetti fragili». Il cardinale Bassetti nei giorni scorsi, dopo essersi consultato con i vescovi, ha dato indicazione di mettere a disposizione per le attività di vaccinazione gli ambienti parrocchiali e di comunità religiose non riservati alla preghiera e al culto. «Quella della vaccinazione, a livello mondiale – ha concluso il cardinale –, è l’unico modo di risollevarsi da questa peste che sta colpendo il mondo. Se rimanessero zone di ombra sul pianeta circa la somministrazione del vaccino, con la velocità che questo virus ha di colpire, di trasformarsi e di propagarsi, rimarremmo tutti sotto l’incubo che possano susseguirsi altre fasi di epidemia».
Il piano del Commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo, per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale è stato diffuso sabato. Il documento, elaborato in armonia con il Piano strategico nazionale del Ministero della Salute, fissa le linee operative per completare al più presto la campagna vaccinale. La governance sarà accentrata a fronte di una esecuzione decentrata, con una catena di controllo snella. I due pilastri per condurre una rapida campagna sono la distribuzione efficace e puntuale dei vaccini e l’incremento delle somministrazioni giornaliere.
L’obiettivo è di raggiungere a regime il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, vaccinando almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre, triplicando così il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170 mila.
Tre sono le linee operative della campagna: Approvvigionamento e distribuzione, attraverso costante contatto della struttura commissariale con tutti gli stakeholder; Monitoraggio costante dei fabbisogni con interventi mirati, selettivi e puntiformi sulla base degli scostamenti dalla pianificazione; Capillarizzazione della somministrazione, incrementando la platea dei vaccinatori e il numero di punti vaccinali.
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