Umbria, Prima in Italia per prevenzione Papilloma virus: nuove linee guida adottate

L'Umbria si distingue per l'efficace attività di prevenzione

Umbria, Prima in Italia per prevenzione Papilloma virus: nuove linee guida adottate

L’Umbria si piazza tra le prime Regioni in Italia nell’adozione delle nuove linee guida per la prevenzione del Virus del Papilloma Umano (HPV), evidenziando l’attenzione e l’efficacia dell’attività di prevenzione tumorale nella regione.

Secondo Luca Coletto, assessore alla Salute e alle Politiche Sociali dell’Umbria, l’ultima analisi dell’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) ha rivelato che i programmi di screening nella regione hanno resistito positivamente all’impatto della pandemia da Covid-19. L’Umbria è stata una delle poche regioni italiane a mantenere alti tassi di partecipazione agli screening e di adesione da parte della popolazione bersaglio, nonostante le difficoltà create dal contesto sanitario emergenziale.

Umbria, Prima in Italia per prevenzione Papilloma virus: nuove linee guida adottate
Papilloma Virus

Le nuove indicazioni del Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 e dell’Osservatorio Nazionale Screening riguardano il test per il tumore della cervice uterina e le donne vaccinate contro l’HPV. Secondo la ricerca scientifica, le donne vaccinate con almeno due dosi di vaccino HPV prima dei 15 anni hanno un bassissimo rischio di sviluppare lesioni pretumorali del collo dell’utero prima dei 30 anni.

In seguito a queste scoperte, l’Umbria ha adottato con la D.G.R. 1359/2022 le indicazioni dell’ONS, invitando le donne vaccinate con almeno due dosi di vaccino HPV a effettuare il test a partire dai 30 anni, anziché dai 25 anni come previsto in precedenza. Questo cambio mira a migliorare l’efficacia della prevenzione e ad adattarla alle nuove evidenze scientifiche.

Le donne venticinquenni che non sono state vaccinate con almeno due dosi di vaccino HPV, o che hanno ricevuto una sola dose o la seconda dose dopo i 15 anni, continueranno a essere invitate a effettuare il Pap-test, nel quadro di una strategia integrata di prevenzione tumorale.

Per supportare il cambiamento, la Regione Umbria e le ASL hanno adottato una serie di attività, tra cui l’integrazione tra le anagrafi vaccinali e il programma di gestione degli screening. Inoltre, sono stati organizzati corsi di formazione per ginecologi e ostetriche e una campagna di comunicazione multicanale rivolta sia alla popolazione che agli operatori coinvolti.

In conclusione, l’Umbria si distingue come una delle Regioni italiane all’avanguardia nella prevenzione del Virus del Papilloma Umano, adattando le proprie strategie di screening e adozione del vaccino HPV alle nuove scoperte scientifiche per garantire una maggiore efficacia nella lotta contro le patologie tumorali.

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