Ritardi della Regione nell’affrontare l’impatto della pandemia sui disabili e le politiche giovanili

Ritardi della Regione nell'affrontare l'impatto della pandemia

Ritardi della Regione nell’affrontare l’impatto della pandemia sui disabili e le politiche giovanili

La consigliera regionale Donatella Porzi critica la tempistica della Regione nell’affrontare questioni cruciali

La consigliera regionale Donatella Porzi ha recentemente espresso preoccupazione per il ritardo con cui la Regione ha affrontato due importanti iniziative: uno studio sull’impatto del Covid-19 sulle persone con disabilità e la prima giornata umbra degli Stati generali sulle politiche giovanili, tenutasi il 10 aprile.

Secondo Porzi, la tempistica con cui la Regione ha avvertito l’urgenza di affrontare questi temi cruciali per la tenuta del nostro tessuto sociale ed economico è discutibile. La ricerca ha rivelato che la pandemia ha messo a dura prova una fascia di popolazione già particolarmente fragile, quella dei portatori di disabilità, accentuando le disuguaglianze e l’isolamento. Inoltre, senza il supporto delle scuole e di servizi domiciliari alternativi, il peso dell’assistenza è ricaduto completamente sulle famiglie.

Porzi ha anche sottolineato l’importanza della giornata dedicata alle politiche giovanili, ribadendo la necessità di una ‘comunità educante’ per affrontare i bisogni e le aspettative delle nuove generazioni e contenere l’impatto della pandemia sui giovani. Ha citato un primo bilancio dell’Ordine degli psicologi dell’Umbria, che parla di 650 minorenni che hanno fatto richiesta del bonus psicologico tramite i propri genitori, sottolineando che solo 1 su 10 ha potuto beneficiarne.

Porzi ha poi criticato la Regione per i ritardi nella risposta alla pandemia e nel sostegno ai giovani e alle famiglie. Ha sollecitato più volte la Regione ad istituire la figura dello psicologo scolastico e dello psicologo di base per potenziare i servizi che tante persone non possono permettersi di pagare. Nel frattempo, un dato allarmante certificato dal Gimbe indica che l’Umbria è la terza regione italiana per numero di persone che rinunciano a curarsi, pur avendone bisogno, a causa di costi eccessivi, difficoltà di accesso alle strutture e liste d’attesa infinite.

Di fronte a questi fallimenti, Porzi conclude sperando che almeno i dati e gli eventi straordinari siano utili alla Regione per intraprendere azioni senza perdere altro tempo.

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