Performance sanitarie Umbria: risultati contrastanti rapporto Crea

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Performance sanitarie Umbria: risultati contrastanti rapporto Crea

Performance sanitarie Umbria – Nel rapporto “Le performance regionali” redatto dal Crea, Centro per la ricerca economica applicata in sanità, l’Umbria è stata classificata tra le regioni rimandate insieme ad altre sette regioni italiane. L’analisi, condotta da un panel di oltre 100 esperti provenienti da diverse aree, ha valutato diversi indicatori relativi alla performance sanitaria.

L’Umbria ha mostrato risultati contrastanti. Se da un lato presenta indicatori positivi come la quota di interventi con tecniche mininvasive, l’implementazione della rete oncologica e la speranza di vita senza limitazioni funzionali per gli ultrasessantacinquenni, dall’altro si registra una serie di indicatori negativi. Tra questi figurano il tasso di attuazione del Fondo sociale europeo (Fse), la spesa sanitaria pubblica pro capite standardizzata e lo sforamento dei tetti per la spesa farmaceutica.

Altri segnali negativi riguardano la quota di persone che rinunciano alle prestazioni sanitarie e il tasso di ospedalizzazione per patologie croniche. Tuttavia, l’Umbria supera la media nazionale per indicatori come l’indice di salute mentale, la presenza di assistenza domiciliare integrata per anziani o disabili con servizi sanitari e i tassi di screening cervicale, mammografico e colon-rettale.

Nonostante i risultati contrastanti, il rapporto del Crea offre una panoramica completa sulla situazione sanitaria dell’Umbria, fornendo spunti di miglioramento per le autorità regionali e gli operatori del settore.

La sanità dell’Umbria non si sente rimandata dal rapporto Crea.

“Siamo – afferma Coletto con l’ANSA – sullo stesso piano di regioni come il Friuli e la Liguria che hanno una popolazione superiore alla nostra tenendo presente che a livello nazionale siamo secondi come anzianità. Va evidenziato comunque, che nel riparto del Fondo nazionale sanitario la Regione Umbria tenendo conto del criterio dell’anzianità è sotto finanziata rispetto alla stessa Liguria. Minori risorse significa maggiore difficoltà di gestione”.
Per l’assessore “è importante continuare a spingere sulla programmazione con interventi strutturali finalizzati ad adeguare le strutture ospedaliere e i servizi territoriali alle necessità del territorio”. “Diversamente – aggiunge – rischiamo di non dare risposte alla domanda di salute che ci arriva dalla comunità. Voglio ringraziare tutto il personale medico e gli operatori della sanità per il lavoro incessante e la grande professionalità dimostrata in questi anni duri per il sistema sanitario”

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