Ospedale Pantalla circa trecento persone alla manifestazione in difesa del nosocomio 🔴 video

Ad oggi non si intravede con chiarezza e certezza il livello dei servizi che verranno riattivati

Ospedale Pantalla circa trecento persone alla manifestazione in difesa del nosocomio 🔴 video

Circa trecento persone hanno preso parte, questa mattina, alla manifestazione in difesa dell’ospedale di Pantalla (Media Valle del Tevere ndr). Gli organizzatori dicono che l’affluenza è stata molto più alta di quanto si aspettassero e, in ogni caso, superiore a quella registrata nei giorni precedenti. Per altro presenza che, appunto nelle giornate scorse, era in coincidenza con le celebrazioni dei 10 anni del presidio sanitario.
  • Le diverse nime dei comitati che difendono l’identità del nosocomio “hanno voluto sottolineare che ad oggi non si intravede con chiarezza e certezza il livello dei servizi che verranno riattivati”
I comitati, in un documento che è stato distribuito nei giorni scorsi, hanno indicato in 15 voci le prestazioni che, secondo loro, l’ospedale dovrà erogare. In particolare, anche oggi, è stato rimarcato il timore che la comunità ha per il timore di perdere il suo punto nascita.
Il messaggio alle istituzioni è che l’attenzione e il controllo sulla effettiva riattivazione dei servizi, intesi come veri e propri reparti e non come semplici poliambulatori, non diminuirà.


“L’ospedale di Pantalla non deve chiudere. L’emergenza Covid non sia l’alibi per uno smantellamento inerte di un servizio fondamentale per la tutela del diritto alla salute di oltre 60mila persone. Per questo stamattina ho voluto partecipare alla mobilitazione promossa da sindacati, associazioni, cittadini per chiedere il ripristino delle strutture e delle attività”.
«Il Partito Democratico – dice Tommaso Bori, segretario del Partito democratico – denuncia da tempo le inefficienze della giunta sulla sanità, che riguardano non solo la gestione dell’emergenza, ma soprattutto, cosa ben più grave, l’inefficacia delle politiche per il territorio e la totale assenza di una strategia complessiva e di investimenti».
«Il tema, come ogni atto di questa giunta ci ricorda – ha detto ancora -, è l’attacco che viene portato avanti sulla sanità pubblica. In campagna elettorale avevano annunciato l’aumento del privato nella sanità, lo stanno facendo. Noi chiediamo invece di rafforzare il pubblico, moltiplicando gli investimenti su servizi, strutture e, in particolare, sul personale, tema centrale per una sanità di qualità».
Il Partito Democratico di Todi ha detto che “abbiamo partecipato alla manifestazione di questa mattina tenutasi per difendere l’Ospedale di Pantalla e chiedere il ripristino integrale di tutti i servizi pre Covid”.
Centinaia e centinaia di cittadini presenti: una pagina di buona politica trasversale ed apartitica per difendere la sanità pubblica territoriale di una comunità, quella della Media Valle del Tevere, che da un anno è stata privata del proprio presidio ospedaliero.
Il Pd della città di Jacopone ha voluto fare un ringraziamento di cuore ai comitati che hanno organizzato la manifestazione e a tutte le forze politiche, civiche e sindacali che hanno aderito. Un plauso va in particolare alle istituzioni locali presenti questa mattina, cioè ai sindaci Federici (Massa Martana), Marinelli (San Venanzo), Coata (Fratta Todina) e Brugnossi (Monte Castello di Vibio).
«Ora, però – scrive ancora il Partito democratico – comincia il vero lavoro: vigilare sulle riaperture promesse. Noi vogliamo una REALE RIATTIVAZIONE dell’Ospedale di Pantalla, con date e risorse stanziate ben precise. Siamo stufi delle mistificazioni, delle false promesse e delle prese in giro del sindaco Ruggiano e della consigliera Peppucci, la cui propaganda viene sempre smentita puntualmente dalla realtà (a proposito di ritardi)».

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La manifestazione del 06 giugno 2021, promossa da Comitati cittadini in difesa dell’Ospedale della Media Valle Tevere, intende rivendicare il diritto al rispetto di chi ha subito gravi disagi dalla chiusura del nosocomio.Il ripristino della struttura, a come era ante Covid, è condizione irrinunciabile!

Questo è ciò che RIVOGLIAMO!

L’Ospedale MVT dotato di:

  1. Pronto Soccorso e accettazione (con possibilità di ricovero per urgenze chirurgiche -tranne i politraumatizzati- e mediche).
  2. Chirurgia generale attiva h24, 7 giorni su 7, con guardia notturna in presenza chirurgica e anestesiologica, con 28 posti letto, + 9 nella connessa Day Surgery multidisciplinare (che ospitava le prestazioni di ben 9 equipes).
  3. Blocco Operatorio di concezione avanzatissima con personale infermieristico autonomoe Struttura di Anestesia, 5 sale operatorie ultramoderne di cui una dedicata all’urgenza ostetrica (collegate tra l’altro col maxischermo della sala congressi x 200 persone, con possibilità di seguire in diretta gli interventi chirurgici, e dove si sono tenuti numerosi congressi di valenza nazionale).
  4. Ostetricia e ginecologia, con sale parto e annesso servizio di neonatologia.
  5. Medicina generale con 24 posti letto.
  6. Laboratorio di analisi e di microbiologia all’avanguardia in Umbria.
  7. Radiologia con macchinari di ultima generazione per TC e RM, ecografia multidisciplinare,radiologia ed epatologia interventistiche.
  8. Gastroenterologia ed endoscopia tradizionale e interventistica (in simbiosi con la Chirurgia).
  9. Dialisi e nefrologia.
  10. Servizio di Ortopedia protesica di anca e ginocchio.
  11. Oncologia medica.
  12. Servizio di Cardiologia.
  13. Servizio di chirurgia plastica.
  14. FKT e Riabilitazione
  15. Sub Intensiva
  16. 118 autonomo 

Invitiamo i rappresentanti istituzionali a sottoscrivere il presente Protocollo nel quale si impegnano a:

  • monitorare l’evoluzione e l’attuazione del piano di riapertura dell’Ospedale proposto dalla Regione Umbria;
  • valutare e proporre alla Regione Umbria soluzioni migliorative per una più efficace fruibilità dei servizi;
  • verificare la corretta rispondenza dei servizi rispetto alle esigenze in linea con la precedente offerta ante Covid;
  • condividere con i Comitati cittadini i risultati e i dati rilevati in itinere;
  • verificare lo stato delle donazioni, in denaro e/o attrezzature, elargite da cittadini esclusivamente verso l’Ospedale della Media Valle Tevere;
  • intraprendere tutte le azioni possibili a tutela e difesa dell’Ospedale della Media Valle Tevere e della salute dei 55.000 cittadini del bacino di utenza.

«La mia proposta – scrive Maurizio Pierdomenico animatore dei comitati – prevede che dovremmo procedere con un controllo capillare, reparto per reparto, servizio per servizio su come procederanno le cosiddette “riaperture” che a me non convincono. Preferirei parlare di “riattivazioni”».

E scrive ancora: “Come si può vedere oggi l’ospedale è aperto e non servono riaperture, ma serve conoscere cosa avviene all’interno, di quali servizi possiamo disporre, quali reparti sono attivi e come.”

«Per fare questo – aggiunge – non basta più la semplice protesta di piazza ma occorreun controllo più mirato, da realizzarsi con gli operatori sanitari, con i rappresentanti istituzionali ad ogni livello che ci aiutino a leggere e valutare documenti, spesso di tipo tecnico o politico o entrambi. Ruolo che, come cittadini, non riusciremmo ad assolvere»

Pierdomenico ha inoltrato una richiesta alla direzione generale della USL Umbria 1, “che – dice – probabilmente sarà ignorata, nella quale si richiede:

  • Piano, con relativo cronoprogramma, dettagliato delle attività di riattivazione dei servizi/reparti.
  • Indicazione modalità di accesso, a partire dal 07 giugno 2021, all’Ospedale della Media Valle Tevere. Libero o condizionato da impegnative mediche?
  • Autorizzazione di accesso ad una delegazione di cittadini(max 4 persone) durante la fase di riattivazione al fine di raccogliere dati corretti riducendo il rischio di veder circolare informazioni parziali, non corrette o peggio fantasiose.

«La delegazione – scrive in conclusione – dovrà avere anche il compito di verificare che fine hanno fatto macchinari, donazioni in denaro o attrezzature offerte dai cittadini della Media Valle Tevere, esclusivamente, per l’Ospedale di Pantalla».

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