La Sanità in Umbria: un declino preoccupante secondo l’ISTAT, dice AP

umbri che ricorrono alla Sanità, con un aumento della mobilità sanitaria

La Sanità in Umbria: un declino preoccupante secondo l’ISTAT

La Sanità in Umbria: un declino preoccupante secondo l’ISTAT, dice AP

La Sanità in Umbria – Un numero crescente di cittadini dell’Umbria sta rinunciando ai servizi sanitari, come evidenziato da un recente studio dell’ISTAT. Questa regione, un tempo tra le prime in Italia per l’accesso alla Sanità, è ora quarta dal basso nella classifica nazionale. Questo declino è stato particolarmente marcato negli ultimi cinque anni, durante i quali l’Umbria è stata superata da molte regioni del Sud. Lo scrive in una nota Il coordinatore Regionale di Umbria Alternativa Popolare Candidato alla Presidenza della Regione Umbria, l’avvocato Avv. Riccardo Corridore.

Un dato ancor più preoccupante riguarda la mobilità sanitaria degli umbri, che è più del doppio della media nazionale (21% contro 10%). Questo ha portato a un pesante squilibrio finanziario per le casse regionali, dato che fino al 2017 gli arrivi e le partenze erano in equilibrio.

Ma cosa ha causato questo cambiamento? Sembra che un numero sempre maggiore di umbri sia costretto a rinunciare alle cure o, al contrario, sia costretto a cercare assistenza altrove. La causa principale sembra essere lo smantellamento di alcuni servizi di base, le interminabili liste di attesa e la fuga di molti primari e manager.

Questi risultati sconcertanti sono il segno del fallimento gestionale e organizzativo del sistema sanitario costruito da Tesei-Coletto, nonostante l’impegno quotidiano dei 11.000 dipendenti del SSN per tutelare la salute degli umbri.

Riccardo Corridore, coordinatore regionale di Alternativa Popolare e candidato alla presidenza della Regione Umbria, è tra coloro che si stanno facendo carico di questa situazione.

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