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Influenza, Stracci: farmaci e screening monitorare dati
“Le conseguenze dell’influenza, soprattutto quando attacca i pazienti anziani fragili, sono devastanti per i servizi sanitari. Carichiamo i pronto soccorso, complichiamo tutta l’organizzazione sanitaria, già provata dagli anni di pandemia e dai problemi strutturali ormai noti di organico. Per questo dobbiamo aumentare la percentuale di vaccinati, soprattutto nella popolazione che rischia di avere gli effetti peggiori”.
Fonte Ufficio Stampa
Daniele Piccinin
Lo ha spiegato Fabrizio Stracci, direttore della Scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva dell’Università degli Studi di Perugia, intervenendo al convegno promosso da Sanofi per il terzo appuntamento con la campagna ‘Vaccinare è proteggere’, che oggi farà ha fatto tappa nella macro regione che comprende Umbria, Marche e Abruzzo.
“Programmare e organizzare la campagna vaccinale è decisivo – ha proseguito nell’intervento – e puntare sul miglioramento tecnologico dei vaccini è una opzione perché quelli ad alto dosaggio offrono un’arma in più, consentendo di evitare molti ricoveri e decessi negli anziani rispetto a quelli standard”.
L’esperto di igiene pubblica ha spiegato che “fare le giuste politiche sanitarie significa non spendere poco, ma spendere nella direzione giusta e per farlo, dobbiamo confrontare costi e benefici delle scelte, monitorare i dati, assicurarci che i dati provengano da studi solidi. Sono i dati a doverci dire come spendere meglio in favore dei pazienti, perché se alcuni interventi come screening mammografici e pap test o le vaccinazioni hanno benefici elevati e incontestabili, altri come lo screening del cancro alla prostata negli uomini sopra i 75 anni credo assorbano risorse senza dare adeguati benefici”.
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