E intanto il Veneto sperimenta cure a domicilio contro il coronavirus
La Regione Veneto iniziera’ la sperimentazione a domicilio dei farmaci Tocilizumab, Avigan, Clorochina Idrossiclofochina, Loopinavir Ritonavir, Remdesivir. Il direttore generale della Sanita’ veneta, Domenico Mantoan, ha infatti trasmesso alle Ulss il protocollo per avviare la sperimentazione sviluppato sulla base di una procedura messa a punto dal comitato scientifico specifico attivato dalla Regione. Per garantire la tracciabilita’ dei pazienti trattati, le Unita’ speciali di continuita‘ assistenziale dovranno attivare un registro dei pazienti trattati, in accordo con la Farmacia ospedaliera che fornisce i farmaci.
Il registro dovra’ contenere i riferimenti anagrafici del paziente, la data di inizio terapia, la terapia consegnata, la data di fine terapia, l’esito del trattamento. I pazienti candidabili alla terapia a domicilio dovranno essere positivi al tampone, avere febbre inferiore a 38 gradi, tosse, una frequenza respiratoria tra i 15 e i 20 atti al minuto, una frequenza cardiaca tra i 51 e i 100 battiti al minuto, una pressione sistolica tra i 101 e i 160 mmHg, una saturazione di ossigeno maggiore uguale del 95% e maggiore al 92% dopo aver effettuato il test del cammino.
Nello specifico la procedura prevede che i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i medici di continuita’ assistenziale comunichino nominativi e indirizzi dei pazienti all’Unita’ speciale di continuita’ assistenziale (Usca), che valuta i soggetti con sintomatologia sospetti positivi al covid 19. I medici Usca, dotati dei Dpi, si ecano al domicilio ddl paziente, effettuano il tampone, e su indicazioni dello specialista infettivologo o pneumologo avviano il trattamento, consegnando al paziente il fabbisogno per sette giorni.
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