Dialisi peritoneale domiciliare a Orvieto, primo paziente trattato

L'Azienda Usl Umbria 2 introduce la dialisi peritoneale domiciliare

Dialisi peritoneale domiciliare a Orvieto, primo paziente trattato

Dialisi peritoneale domiciliare a Orvieto, primo paziente trattato

 

Dialisi peritoneale domiciliare – L’Azienda Usl Umbria 2 ha introdotto un nuovo servizio per i pazienti cronici: la dialisi peritoneale domiciliare, supportata da assistenza infermieristica e telemedicina. Questa innovativa prestazione è stata avviata per la prima volta nel distretto di Orvieto, coinvolgendo una paziente residente in un comune dell’Orvietano, affetta da patologie croniche che rendono necessaria la terapia dialitica.

Dopo il primo trattamento, la paziente continuerà a ricevere assistenza domiciliare tramite video dialisi e telemedicina, sotto la supervisione della struttura complessa di Nefrologia e Dialisi, diretta dalla dottoressa Paola Vittoria Santirosi. Questo progetto, promosso dalla Direzione strategica aziendale, coinvolge un’équipe multidisciplinare composta da professionisti del territorio e del presidio ospedaliero di Orvieto.

Gli infermieri del distretto di Orvieto, coordinati dalla dottoressa Adriana Bugnini, insieme al medico di medicina generale e coordinatore AFT, dottor Alessandro Ruina, allo staff infermieristico del Centro Dialisi di Orvieto, al direttore del distretto, dottor Massimo Marchino, alla dirigente medica dottoressa Elisa Fratini, alla direttrice dell’ospedale “Santa Maria della Stella”, dottoressa Ilaria Bernardini, e alla responsabile organizzativa dottoressa Sabrina Brizi, sono stati determinanti nell’attuazione di questa nuova modalità terapeutica.

“La paziente presentava problematiche cliniche che richiedevano una terapia dialitica urgente e un’assistenza continuativa”, spiega la dottoressa Paola Vittoria Santirosi. “Abbiamo avviato una collaborazione con i colleghi del territorio per fornire un’assistenza integrata e qualificata”.

La dottoressa Santirosi sottolinea che la dialisi peritoneale domiciliare, assistita dagli infermieri dell’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), garantisce un percorso di cura paragonabile a quello ospedaliero, ma eseguito tra le mura domestiche con l’assistenza di infermieri esperti. Questa modalità promuove una migliore aderenza del paziente alla terapia, inclusi dieta, farmaci e abitudini di vita.

Il dottor Luciano Cencioni, responsabile della struttura semplice di Nefrologia presso l’ospedale di Orvieto, aggiunge che la video dialisi permette di ridurre le distanze tra il centro ospedaliero e i pazienti, offrendo assistenza multidisciplinare da remoto. “Questo approccio consente interventi tempestivi sia per il paziente che per gli infermieri, riducendo il numero di accessi ospedalieri e migliorando la qualità della vita e dell’assistenza”.

L’integrazione tra ospedale e territorio è evidenziata dal direttore del distretto di Orvieto, dottor Massimo Marchino, dalla direttrice del presidio ospedaliero, dottoressa Ilaria Bernardini, e dal medico curante della paziente, dottor Alessandro Ruina. Tutti hanno sostenuto con convinzione e impegno professionale questa scelta terapeutica.

Il direttore generale dell’Azienda Usl Umbria 2, dottor Piero Carsili, sottolinea l’importanza del progetto basato sull’integrazione di servizi e tecnologie. “Il supporto degli infermieri del territorio per i pazienti cronici è arricchito dalla telemedicina, offrendo un’assistenza personalizzata e interattiva. Questa sinergia tra ospedale e assistenza domiciliare permette di garantire cure a persone non autosufficienti o fragili, stabilizzando il quadro clinico, limitando il decadimento funzionale e migliorando la qualità della vita nel proprio ambiente familiare, evitando ricoveri ospedalieri o in strutture residenziali”.

Questo modello di assistenza rappresenta un importante passo avanti nel migliorare l’efficacia del sistema sanitario, assicurando che i pazienti ricevano le cure necessarie nel modo più confortevole e meno invasivo possibile.

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