Coronavirus: Crisanti, ‘su vaccino il mio è stato giudizio di buon senso’
“Ho formulato un concetto di buon senso che non esprimeva alcun giudizio negativo sulla bontà del vaccino né tantomeno metteva in discussione la validità della vaccinazione come il mezzo più efficace per prevenire la diffusione delle malattie trasmissibili”. Il microbiologo Andrea Crisanti, in una lettera al Corriere della Sera, spiega le proprie recenti dichiarazioni a Focus life nelle quali aveva affermato che non si sarebbe vaccinato finché non fossero stati messi a disposizione, sia della comunità scientifica sia delle autorità che ne regolano la distribuzione, i dati di efficacia e di sicurezza del vaccino.
“La mia dichiarazione – afferma Crisanti -, che credo abbia interpretato il sentimento di tanti, è stata ispirata dalla modalità con cui le aziende produttrici hanno comunicato i risultati raggiunti senza accompagnarli ad una adeguata informazione almeno per quanto riguarda la Fase 3. La trasparenza è la misura del rispetto che si nutre nei confronti degli altri e genera un bene prezioso, la fiducia. In questi giorni le aziende produttrici, invece di condividere i dati con la comunità scientifica, hanno fatto proclami non sostanziati da evidenze. Noi tutti riponiamo in questi vaccini delle grandi aspettative; se le aziende in questione sono in possesso di informazioni che giustificano annunci che possono apparire rivolti in particolare ai mercati finanziari, queste devono essere rese pubbliche anche in considerazione del fatto che la ricerca è stata largamente finanziata con quattrini dei contribuenti”.
Commenta per primo