Solennità del Corpus Domini a Perugia, tradizione centenaria

L’Arcivescovo Ivan Maffeis guida la celebrazione e la processione

Solennità del Corpus Domini a Perugia, tradizione centenaria

Solennità del Corpus Domini a Perugia, tradizione centenaria

La città di Perugia si prepara per celebrare una delle sue tradizioni più antiche e sentite: la Solennità del Corpus Domini. Questa celebrazione, che avrà luogo domenica 2 giugno, inizierà alle ore 10 con la Santa Messa nella Cattedrale di San Lorenzo, presieduta dall’Arcivescovo Ivan Maffeis.

Subito dopo la Messa, avrà luogo la storica processione, una delle più antiche della città, che risale al XIV secolo. Questa processione, che parte dalla Cattedrale e arriva alla Basilica di San Domenico, è un momento di preghiera e riflessione, che vede la partecipazione di diverse Confraternite, tra cui quella del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello, e una rappresentanza dei Cavalieri degli Ordini di Malta e del Santo Sepolcro.

La processione fa parte della storia di Perugia dal 1378, anno in cui fu stabilito il percorso da seguire grazie a un “provvedimento pubblico” delle autorità civili e religiose della città. Da allora, la processione è diventata un evento molto atteso e partecipato, che coinvolge l’intera comunità cristiana perugina.

La Solennità del Corpus Domini è una festa particolarmente sentita a Perugia, poiché fu istituita da Papa Urbano IV, che morì nella vicina Deruta nel 1264 e fu sepolto nella Cattedrale di San Lorenzo. La popolarità di questa festa è cresciuta nel tempo, soprattutto dopo il Concilio di Trento (1545-1563), quando si diffusero le processioni eucaristiche e il culto eucaristico al di fuori della Messa.

Nell’invitare i fedeli a partecipare a questa solennità, l’Arcivescovo Maffeis ha sottolineato come la processione “ci porta ad andare contromano”. Infatti, mentre normalmente i fedeli partono dalle loro case per convergere in chiesa, la processione va in senso inverso, dalla chiesa alle case. Questa direzione, secondo Mons. Maffeis, è fondamentale per far sì che la partecipazione all’Eucaristia non sia un fatto puramente privato, ma raggiunga la sua piena efficacia nel ritorno. L’Eucaristia, infatti, ci porta alla fedeltà al Vangelo, alla capacità di non perdere la speranza, alla fraternità che sa farsi carità; ci rende Chiesa che non gioca in difesa, ma fa il primo passo, va incontro, si fa prossima.

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