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(umbriajournal.com) FOLIGNO – La firma è dell’artista francese Noel Quillerier e risale al 1626 la data di un affresco dove si raffigura il culto di Sant’Elena: è quanto scoperto a Foligno nel corso dei lavori di pulitura delle pitture murali che decorano la piccola cappella dell’Oratorio del Crocifisso, che si trova tra Palazzo Candiotti e l’Auditorium San Domenico. Per venerdì 30 agosto è previsto un sopralluogo dei tecnici della Soprintendenza.
La cappellina, di cui rimane soltanto una porzione dopo le trasformazioni subite con la prima fase costruttiva dell’Oratorio, si trova esattamente dietro il primo altare di sinistra dedicato a Sant’Elena. La parete di fondo, le pareti laterali ed il soffitto voltato a botte sono decorate quasi per intero. I dipinti murali ad affresco sono realizzati con trasposizione del disegno preparatorio mediante l’utilizzo di cartoni, tecnica in uso nel 1600. Già da una prima fase di pulitura è emersa la corposità ed il profondo naturalismo delle figure che dominano la scena dipinta nella parete di fondo: troviamo a sinistra Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, rappresentata, come da tradizione cristiana, durante il ritrovamento della croce su cui morì Gesù, in occasione del suo pellegrinaggio in terra Santa nei luoghi della Passione di Cristo; a destra è tornata alla luce una splendida immagine di Sant’Apollonia.
L’artista Nöel Quillerier (Orlèans 1594 – Parigi 1669), che firma i suoi dipinti anteponendo sempre il prefisso “De”, fu valletto di camera, pittore ordinario di Luigi XIV, nonché consigliere dell’Accademia reale di pittura. Durante il suo periodo italiano, documentato dal 1622 a Roma con Vouet ed altri artisti francesi, eseguì nel nostro territorio, tra il 1625 ed il 1627, un gruppo di dipinti. Dopo il suo ritorno a Parigi ottenne nel 1631 l’incarico “d’entretenir les lambris et peintures” del Louvre. Sempre a Parigi decorò a partire dal 1634 l’Hôtel dell’Arsenal. Rimangono pochi dipinti del suo ultimo periodo più classicista: San Paolo, 1663: Parigi, Louvre; Morceau de reception: Parigi, Accademia; Allegorie per le Tuileries, 1666: ora nel Museo di Magonza.
La scoperta di questo affresco arricchisce il corpo di opere italiane, certe ed attribuite, che testimoniano un periodo più naturalista dell’espressione artistica di Quillerier, tipico dei pittori francesi presenti a Roma nello stesso tempo.
Va evidenziato che tra le opere umbre conosciute del pittore questo sembrerebbe questo il primo dipinto eseguito con la tecnica ad affresco.
I lavori di completamento del restauro dell’Oratorio del Crocifisso sono realizzati dall’impresa Coo.Be.C. di Spoleto, e sono seguiti dal servizio beni culturali del Comune di Foligno che ha curato anche la realizzazione di tutte le altre opere di recupero del bene a seguito del sisma ’97.
L’assessore Joseph Flagiello, informato della scoperta che accresce ancora di più il valore dell’Oratorio, acquisito al patrimonio pubblico nel 2002 con la stipula di una permuta tra il Comune di Foligno e la Confraternita del Santissimo Crocifisso, ha visitato il cantiere, insieme ai responsabili dell’impresa, per ammirare un’opera così importante di cui già “da una prima pulitura – ha osservato Flagiello – emerge la straordinaria bellezza”.
L’assessore ha assicurato che “i lavori iniziati nel luglio 2013 saranno ultimati entro la data prevista e cioè la primavera del 2014, quando finalmente la struttura, annessa al circuito museale dell’Auditorium di San Domenico, potrà essere di nuovo aperta al pubblico per ospitare concerti di musica da camera o comunque attività compatibili con la sacralità dello spazio”. All’interno dell’Oratorio sarà installato un sistema illustrativo-informativo che utilizzando pannelli, espositori, componenti multimediali e moderne tecnologie, illustrerà un percorso didattico e divulgativo per i seguenti aspetti: inquadramento storico dell’opera e degli artisti; iconografia delle rappresentazioni pittoriche; caratteristiche storico-artistiche; valore estetico dell’opera; intervento di restauro: finalità e fasi di realizzazione.
L’Oratorio fu costruito in tre successive fasi: 1587-1643-1702. I tre periodi costruttivi sono chiaramente riconoscibili nella struttura dell’aula principale articolata in tre parti: la prima è adiacente all’ingresso ed è caratterizzata da un soffitto a cassettoni lignei riccamente intagliato, decorato con foglie d’oro e dipinti su fondo azzurro; la zona centrale e la parte terminale sopra l’altare sono coperte rispettivamente con una cupola e con una volta a botte lunettata. E’ un bene di notevole interesse storico artistico per la fattura, l’eleganza, la varietà e la ricchezza delle decorazioni interne.
Le opere di completamento del recupero degli apparati decorativi sono finanziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con la ripartizione della quota otto per mille relativa all’anno 2010, per un importo di oltre 232mila euro.
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