Festa Patrono Costanzo omelia Maffeis, Luminaria illumina Perugia

La comunità civile e religiosa di Perugia si riunisce nella tradizionale processione della Luminaria

Festa Patrono Costanzo omelia Maffeis, Luminaria illumina Perugia

Festa Patrono Costanzo omelia Maffeis, Luminaria illumina Perugia

Festa Patrono Costanzo – La comunità civile e religiosa di Perugia ha vissuto con grande fervore la celebrazione in onore di San Costanzo, suo patrono, attraverso la tradizionale processione della “Luminaria” tenutasi il 28 gennaio. Il suggestivo percorso, dal palazzo dei Priori alla basilica di San Costanzo, ha coinvolto l’arcivescovo Ivan Maffeis, il sindaco Andrea Romizi, la presidente della Regione Donatella Tesei e numerosi rappresentanti istituzionali.

La processione, animata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello della Cattedrale, insieme al corteo storico dei figuranti dei cinque rioni medioevali della città, è stata seguita da Primi Vespri nella basilica di San Costanzo. Durante la cerimonia, si è tenuto il rito dell’omaggio votivo in memoria del Santo, rappresentato da segni e simboli che richiamano l’antico legame tra la Perugia civile e quella religiosa.

Nell’omelia, l’arcivescovo Maffeis ha approfondito il significato cristiano della “luce”. Ha esortato la comunità a essere “ostinati cercatori di luce”, facendo memoria di San Costanzo, il cui esempio umano e cristiano continua a parlare al tempo presente, illuminando la città con la luce della fede.

La figura di San Costanzo è stata presentata come un momento di incontro e unità, un’occasione che, nonostante la diversità di sensibilità e situazioni spirituali, ha riunito la comunità in una celebrazione collettiva. La luminaria e il cero votivo, istituiti fin dal 1310, rappresentano segni eloquenti di questa unità.

L’arcivescovo ha poi richiamato l’invocazione di “Più luce!” di Goethe, applicandola al contesto attuale, sottolineando la necessità di superare le tenebre dei nostri tempi. Ha evidenziato che la via per uscire dalla notte non può essere affidata solo alle grandi strategie politiche ma deve coinvolgere ogni persona nella coltivazione di valori fondamentali di rispetto e umanità.

La luce, secondo l’arcivescovo, trova la sua manifestazione nella persona di Gesù Cristo. Citando San Giovanni, ha sottolineato che “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”. Ha esortato a seguire Gesù per vivere nella sua amicizia e acquisire la luce della vita.

San Costanzo è stato ricordato come testimone di fede che ha pagato il prezzo della vita per trasmettere il messaggio cristiano. L’arcivescovo ha espresso gratitudine a coloro che diffondono la luce ragionevole della fede, come genitori, catechisti, educatori, operatori della Caritas e rappresentanti delle istituzioni civili. Ha concluso affermando che la memoria di San Costanzo continua a parlare al nostro tempo, e la luce della fede continua ad illuminare la città.

«La luce della fede continua ad illuminare la nostra città»

Occasione di incontro e unità. Anche quest’anno la figura di San Costanzo ci offre una tradizionale, ma pur sempre nuova, occasione di incontro; grazie alla memoria di questo Santo, noi – pur provenendo da sensibilità e da situazioni spirituali diverse – ci ritroviamo insieme. Questa unità si manifesta anche in due segni eloquenti, promossi fin dal 1310 dall’autorità civica: la luminaria, di cui siamo stati partecipi poco fa lungo le vie della nostra città, e il cero votivo, offerto dal Sindaco a nome di tutti. Siamo tutti ostinati cercatori di luce…

Più luce rispetto all’oscurità di oggi. “Più luce!”, invoca Goethe nel momento del tramonto della sua esistenza. “Più luce!” invochiamo noi, rispetto all’oscurità che avvolge il nostro tempo, a partire dai tanti focolai di guerra che nel loro diffondersi spengono la speranza e la vita, a conferma della tragica inutilità, della disumanità e dell’immoralità della guerra, di ogni guerra.

Non solo grandi strategie politiche. La via per uscire dalla notte non può essere affidata soltanto alle grandi strategie politiche: la luce passa anche dal coltivare nelle nostre relazioni quei valori fondamentali di rispetto della dignità della persona, che vivono di ogni piccolo gesto di disponibilità, d’accoglienza, di dialogo culturale, di carità generosa.

La luce del Signore Gesù. E non è forse questa la risposta che sgorga dalla fede cristiana? Il Vangelo ci ricorda che la luce che cerchiamo è una Persona, il Signore Gesù. “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”, afferma San Giovanni. Seguendolo, vivendo nella sua amicizia, diveniamo sempre più simili a lui e con ciò capaci di Dio, di conoscere la verità, di riconoscerci fratelli, di entrare nella vita: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.

Testimone di fede a prezzo della vita. San Costanzo è vissuto per trasmetterci questa fede; ne è stato testimone a prezzo della vita.

Gratitudine a chi diffonde la luce. Questa sera diciamo grazie per chi diffonde la luce ragionevole della fede, che educa a uscire da sé e ad affidarsi allo Spirito di Dio. Grazie per i genitori, i catechisti, gli educatori, gli insegnanti, i diaconi e i presbiteri. Grazie per la luce diffusa da quanti sanno stare un passo indietro per far spazio agli altri e contribuiscono a rispondere al bisogno che tutti ci portiamo dentro, che è bisogno di sentirsi accolti, stimati, amati. Grazie per la luce alimentata dai volontari e dagli operatori della Caritas, come da chi in Ospedale, all’hospice e nelle case di riposo lavora nei servizi di cura; da chi, con presenza discreta, accompagna chi vive l’esperienza della malattia o del lutto.

Portatori di luce i rappresentanti delle Istituzioni. Di luce sono portatori i rappresentanti delle Istituzioni, uomini e donne che, nei diversi ambiti del vivere civile e sociale, sono a servizio della nostra città e del territorio. A ciascuno di loro va la nostra riconoscenza per il contributo che assicurano a una serena convivenza, per le energie che – con competenza e sacrificio – dedicano a favore del bene comune, che non è tanto o solo la somma del bene dei singoli, ma è il bene di tutti.

Gratitudine alla comunità ecclesiale locale. Infine, un grazie ai sacerdoti di questa unità pastorale, a don Luca Delunghi in particolare, per l’iniziativa che, da dopodomani (martedì 30 gennaio, n.d.r.), offrirà dal lunedì al venerdì la possibilità a studenti e lavoratori di raccogliersi in questa chiesa alle 7.20 per la celebrazione eucaristica. Anche in questo modo la memoria di San Costanzo arriva a parlare al nostro tempo; anche in questo modo la luce della fede continua a illuminare la nostra città.

Don Ivan Maffeis

Vescovo

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