Vinti (SL): “Renzi, investimenti pubblici per la cultura? No le mance”

Altra misura propagandistica e al sicuro ritorno elettorale da parte del governo Renzi

Aeroporto, Vinti: «No allo smantellamento»
StefanoVINTI

Vinti (SL): “Renzi, investimenti pubblici per la cultura? No le mance”

Stefano Vinti Associazione Sinistra Lavoro – Umbria
Altra misura propagandistica e al sicuro ritorno elettorale da parte del governo Renzi: promettere 300 milioni per tutti i ragazzi che compiono 18 anni, come “benvenuto nella comunità dei maggiorenni” (cioè dei votanti). Tradotto in soldoni, ogni diciottenne, “italiano”, avrà una CARD di 500 euro da spendere in attività culturali, acquisto libri, concerti etc. La politica del Governo Renzi è finalizzata allo smantellamento dello stato sociale e dei diritti e alla conseguente privatizzazione dei servizi, della conoscenza della formazione e della cultura, e al tempo stesso elargisce “mance”, usando lo slogan, questo si condivisibile, “la cultura contro il terrore”.

In Italia dal 2003 al 2014 hanno chiuso 857 sale cinematografiche e quasi tutte trasformate in centri commerciali; chiudono librerie e teatri, vengono sgombrati centri sociali e luoghi di integrazione, produzione e fruizione culturale; dal 2009 ad oggi il fondo di finanziamento ordinario per l’università è stato tagliato di 800 milioni, dal 2010 ad oggi si registrano 164 mila iscrizioni in meno all’università; solo il 43 % degli studenti si laurea.

Anche in Umbria si avverte un certo affaticamento dell’iniziativa culturale, soprattutto delle produzioni indipendenti, escluse quelle dei nuovi magnati, che determina un ripiegamento provinciale e localistico, assai negativo.

Renzi

A questo disastro, la risposta è il bonus di 500 euro dei cittadini. Ma non scherziamo! Se si vuole essere l’arena della cultura contro l’orrore terroristico, occorre una svolta politica profonda, un enorme investimento pubblico per rendere reale (per tutti e gratuito) il diritto allo studio, l’accesso all’università, e il diritto alla produzione e alla fruizione della cultura; occorrono investimenti pubblici per consentire ai teatri , alle sale cinematografiche, ai musei, alle sale da concerto di abbassarsi ai prezzi di biglietti, oggi irraggiungibili per tante famiglie, occorrono investimenti pubblici come per l’editoria ala fine di garantire una produzione libera ed indipendente; occorrono investimenti per impedire la chiusura delle librerie e per aprirne di nuove, moderne e tecnologicamente avanzate; occorrono investimenti per garantire ai lavoratori della cultura i diritti sociali: dal congedo per maternità, al riconoscimento delle malattie professionali, alle pensioni. Renzi, piuttosto che intervenire sul piano strutturale preferisce elargire “mance” e puntare ad un voto di scambio, ma così, non si cambia verso.

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