Umbria zona arancione, Murro, rimodulare piano sanità pubblica regionale e aiuti alle imprese
Per l’esponente di Fratelli d’Italia necessario prevedere misure adeguate e sgravi fiscali per aiutare le imprese
“L’Umbria è stata riconosciuta come zona arancione, catalogata ad alto rischio di contagio. Una scelta che mette in allarme e sconvolge la Regione” è quanto dichiarato da Rosario Murro, responsabile Dipartimento Crisi Industriali di Fratelli D’Italia Umbria.
“Una decisione – secondo Murro – le cui conseguenze ricadranno direttamente sui cittadini, imprenditori, aziende, commercianti e artigiani, già alle prese con una crisi economica significativa aggravata, nel nostro territorio, dalle conseguenze del Sisma 2016“.
Secondo l’esponente del partito di Giorgia Meloni, è arrivato il momento “di porre mano una volta per tutte, oltre alla sanità pubblica regionale, anche a quelle necessità di tutti i comparti nei rami occupazionali/lavorativi, per risolvere quello che possiamo considerare l’annoso problema dell’Umbria”.
Diviene auspicabile, per Murro, “unire tutte le forze sane e farsi carico dei problemi causati dai ritardi sulle scelte e sulle azioni di contrasto dei contagi, pur sapendo che la pandemia non avrebbe terminato il suo corso dopo il lockdown terminato prima dell’estate”.
“Servono interventi drastici nei bilanci degli Enti locali: sgravi fiscali a vantaggio di quelle categorie di imprese particolarmente colpite, come quelle del turismo, del commercio, della ristorazione e dell’artigianato”.
“Sappiamo che gran parte del bilancio regionale è impiegato in ambito sanitario- ha concluso Murro – e ritrovarsi oggi in ‘zona arancione’ è un ulteriore aggravio verso la Sanità pubblica regionale. A questo punto urgente un cambio di rotta, un patto tra le persone oneste e competenti che vivono l’Umbria”.
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