Tamburi, ciò che vuole rappresentare Realtà Popolare

Tamburi, ciò che vuole rappresentare Realtà Popolare

Tamburi, ciò che vuole rappresentare Realtà Popolare

In questi ultimi mesi che mi sono assunto il compito politico come segretario nazionale di Realtà Popolare, se vogliamo; ho consentito a me stesso, devo dire con molto orgoglio e onore, di servire il Movimento, ho avuto molte occasioni di parlare con tanta gente delle questioni politiche del nostro Paese e cercare di far conoscere il senso del nostro impegno politico. Una costante che ho trovato nei miei incontri e che mi ha dato da pensare, è una domanda che tutti, ma proprio tutti, persone di una certa rilevanza sociale come semplici cittadini, mi hanno posto: “Ma Realtà Popolare dove si colloca rispetto alla quadra costituzionale della posizione dei vari partiti politici?”.

Domanda legittima? Si! Sicuramente si, se la si pone avendo in mente la visone di una griglia dove, schematicamente, collocare le varie istanze dei partiti che operano nella nostra Democrazia. Ma, in tutto questo c’è un “ma” enorme quanto il concetto della politica stessa.

Quel grande “ma” è che la società moderna, attuale, ha ben altre aspettative da soddisfare, diverse per quantità e qualità da quelle che potevano essere le stesse necessità di quando, Nazione sconfitta, dovevamo risollevarsi dall’orrore della guerra, sia materiale, sociale che intellettuale, portando, come proprio bagaglio politico, convincimenti radicate che formavano delle visioni ideologiche assolutistiche, per il raggiungimento dei propri scopi. All’epoca parlare di ideologie aveva un senso che permetteva di proseguire il cammino democratico ma, ora, questo modo di procedere lasciamolo alle ideologie della spiritualità.

Le religioni possono permettersi di realizzarsi nel loro cammino attraverso le loro ideologie perché, per formarle, hanno assunto valori che, per la loro visione, hanno una valenza assoluta, indiscutibile, senza nessuna possibilità di una pur minima relazionalità con gli altri pensieri che non convergono sulle stesse logiche. Se non fosse così perderebbero quella dimensione soprannaturale, motivo stesso della loro esistenza.

La politica no! Non può permetterselo perché, con tale atteggiamento, negherebbe se stessa! La politica è fatta di un continuo e costante confronto con se stessa, nelle sue varie esternazioni, attraverso un dialogo tra le sue varie parti antagoniste. Antagoniste che, a ragione o a torto, percepiscono visioni della società differenti, cercando di realizzare i propri fini attraverso il convincimento dettato da valori differenti che, comunque, per il bene della società dove gli stessi si muovono, non devono essere considerati assoluti ma devono essere messi in costante relazione tra loro, altrimenti si realizzerebbe una pericolosissima involuzione della democrazia, come , di fatto, sta avvenendo ora.

Questo concetto è la strada che Realtà Popolare vuole percorrere per favorire e dare vita ad una profonda ricostruzione culturale, recuperando e rilanciando la giusta moralità, mettendo in risalto la soggettività della società, come strumento per ottenere tali fini.

È ormai chiaro a tutti che l’Italia è vittima di una grave crisi che non è solo economica ma bensì e soprattutto, di sistema. Ogni volta, e sempre più in modo inequivocabile, che andiamo alle urne ci rendiamo conto di un elettorato e di una società che non hanno più fiducia nelle forze politiche che si trovano a valutare e che, per questo, è necessario e urgente ritornare a confrontarsi sui valori e non ci si può permettere di trasformarli in valori assoluti senza trasformarli, per tali ragioni, in una deleteria demagogia che può solo aggravare la situazione in cui siamo impantanati.
Giampiero Tamburi
Segretario Nazionale

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