XII Congresso Cisl Umbria, Manzotti lancia il “Patto per il lavoro”: “Tutti insieme per ripartire”

Una costituente per delineare il futuro, gli obiettivi e il programma

XII Congresso Cisl Umbria, Manzotti
lancia il “Patto per il lavoro”: “Tutti insieme per ripartire”

“Un patto per il lavoro, lo sviluppo e l’occupazione. Una costituente per delineare il futuro, gli obiettivi e il programma su cui puntare per salvare la nostra piccola regione che, perdendo lavoro tutti i giorni, si sta impoverendo di giovane forza lavoro e identità”. Così Angelo Manzotti, segretario generale di Cisl Umbria, nel corso della prima della due giorni del XII congresso della Cisl Umbria, che si concluderà il 25 marzo, al Centro Best Western Hotel Quattro Torri di Perugia. Con lui, i segretari regionali Cisl Umbria Simona Garofano e Gianluca Giorgi. Tanti gli ospiti intervenuti in questa prima giornata, presieduta dal segretario generale Cisl Università Umbria, Letizia Pietrolata, a partire dal segretario generale Cisl Luigi Sbarra e il segretario confederale Cisl Angelo Colombini.

Con il congresso regionale della Cisl dell’Umbria si conclude il percorso dei congressi di categoria, preceduti da tante assemblee, svolte nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati. Un processo di ascolto e di confronto tra iscritti, un dibattito che ha portato sotto i riflettori l’importanza del ruolo del sindacato.

Dalla pandemia alla guerra, Manzotti ha avviato la sua relazione con uno sguardo internazionale sugli effetti della globalizzazione e sulla necessità di una unità sindacale internazionale per sconfiggere fenomeni inaccettabili come lo sfruttamento del lavoro minorile. “In Umbria – ha proseguito Manzotti – un’indagine della Banca d’Italia ha rilevato, per sette aziende umbre su dieci, da gennaio a ottobre 2021, un aumento del fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Abbigliamento, metalli, meccanica che avevano risentito della crisi, ma anche l’alimentare, hanno segnato il recupero più diffuso. Pur non potendo dunque prevedere l’evoluzione dell’andamento pandemico o le conseguenze della situazione internazionale, il quadro lascerebbe presuppore che vi siano le condizioni per la ripartenza, con l’Umbria che si prepara anche a beneficiare delle importanti dotazioni finanziarie derivanti dalla programmazione europea 2021 – 2027 e dal Pnrr. Una congiuntura che deve essere sfruttata per aggredire i nodi strutturali dell’economia”.

Armi importanti del sindacato rimangono quelle della concertazione con i Comuni, portata avanti negli anni con la categoria dei pensionati, per riuscire a mantenere i servizi alla persona nelle varie realtà territoriali. “Strategica la contrattazione aziendale – ha spiegato Manzotti – per riuscire a sperimentare nuove relazioni sindacali, che devono essere funzionali alla produttività e alla tutela del lavoratore, e traguardare soddisfacenti obiettivi di welfare e, più in generale, di economia sociale in un’ottica di sostenibilità”.

“La pandemia ha aumentato le vulnerabilità del sistema regionale e si sono inasprite le disparità tra i giovani ma anche tra i territori – prosegue Manzotti –. Se le imprese sono tornate a nascere, ancora sono numericamente inferiori a quelle del 2019. Crescita importante per l’alloggio e la ristorazione, i più colpiti dalla pandemia. In crescita anche le costruzioni”. Attenzionato il fenomeno delle dimissioni volontarie e dei Neet (giovani che non studiano e neppure lavorano). “Questi ultimi – ha sottolineato Manzotti con preoccupazione – in Umbria rappresentano il 18,7 per cento della popolazione tra 18 e 30 anni”.

Manzotti invoca nuove e più importanti opportunità per i giovani. “Di fronte alla complessità del momento – afferma il segretario – chiediamo alle istituzioni, alle altre organizzazioni sindacali, alle associazioni datoriali, al sistema bancario, al mondo della formazione, all’università e alle fondazioni operanti sul territorio di trovare la forza e il coraggio per un cambio di passo: è necessario un Patto per il lavoro, sviluppo e occupazione che metta al centro lavoro e persona”.

Sul congresso regionale Cisl anche l’eco, ovviamente, della situazione internazionale. A parlarne è stato il segretario nazionale Cisl, Luigi Sbarra. “Vedremo quale sarà il risultato del Consiglio Europeo di oggi e quali saranno gli impegni per sostenere l’economia fortemente danneggiata dalle ripercussioni del conflitto in Ucraina. Una cosa è certa: occorre una forte risposta europea, come è avvenuto in questi ultimi due anni con la Pandemia. Noi sosteniamo l’esigenza di un nuovo Recovery plan per una gestione comune del mercato dell’energia”. “Anche il Premier Draghi – ha aggiunto Sbarra – ieri si è detto consapevole della necessità di altri interventi e di una risposta europea.

Bisogna avere un approccio condiviso sugli stoccaggi per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori, e soprattutto mettere un tetto al prezzo del gas in Europa. Fa bene l’Italia ad insistere su questo punto, e poi bisogna sul piano nazionale sostenere ancora di più le famiglie, i lavoratori, i pensionati e le imprese dei settori e comparti in difficoltà sopratutto quelle che non licenziano ma investono come ha annunciato ieri positivamente Stellantis confermando l’investimento importante ed innovativo della Gigafactory nello stabilimento di Termoli. Questa è la strada giusta per uscire dalla crisi. Alla base di tutto bisogna guidare concretamente, dai territori in su, la governance partecipata degli investimenti del PNRR. Vanno sviluppati i tavoli di partenariato e inserite forti condizionalità sociali nei progetti e nelle riforme. Non bisogna sprecare le risorse. Anche qui in Umbria, un territorio ferito dal terremoto e da una grave crisi economica in questi anni,

serve adesso un grande patto tra le istituzioni e le parti sociali per  invertire la rotta e tornare a crescere in modo equo, sostenibile e inclusivo”.

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