Simone Pillon, se questa non è una legge liberticida, cosa sarebbe?

Simone Pillon, se questa non è una legge liberticida, cosa sarebbe?
Simone Pillon

Simone Pillon, se questa non è una legge liberticida, cosa sarebbe?

di Simone Pillon
Zan mente pur di difendere la sua pessima proposta. Con l’omofobia i genitori non potranno rifiutare una baby sitter transgender, o la propaganda delle drag queen nelle scuole dei loro figli, finanziata con milioni di euro di denaro pubblico. Nessuno potrà opporsi all’utero in affitto. Sarà considerata discriminazione opporsi al matrimonio o all’adozione gay. Chiunque dica che i bambini sono maschi o che le bambine sono femmine sarà processato.

Simone Pillon
Nato a Brescia, vive a Corciano (Perugia); è sposato e ha tre figli.[1] Dopo gli studi classici presso il Liceo-Ginnasio “Arnaldo” di Brescia, si è laureato a pieni voti in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Parma. Nel 1997 ha svolto il servizio militare negli Alpini. Ha insegnato diritto ed economia presso il liceo “Canossa” e ha conseguito l’abilitazione alla professione forense nel 2000.[1] Avvocato cassazionista dal 2013, nello stesso anno ha completato il master breve in mediazione familiare e ha completato la sua formazione in diritto anglosassone presso la City University di Londra nell’ambito di un corso di formazione del Consiglio Nazionale Forense. Fervente cattolico e membro del Cammino neocatecumenale[2], è attivo fin da giovanissimo anche nel mondo sociale; è stato consigliere nazionale del Forum delle associazioni familiari fino al 2015 ed è stato membro della commissione adozioni internazionali presso la Presidenza del consiglio dei ministri fino al 2016 nonché direttore del consultorio familiare “La Dimora” di Perugia. È tra gli organizzatori dei tre “Family Day” del 2007, del 2015 e del 2016. Dal 2015 al 2018 ha fatto parte del direttivo della Fondazione Novae terrae.[3] Nella sua attività di avvocato segue prevalentemente il diritto penale e il diritto di famiglia
.

I colpevoli dovranno essere rieducati prestando lavoro gratis per le associazioni LGBT. Nel testo finale è infine rimasto il riferimento alla legge 205/93 e dunque i presunti omofobi subiranno anche il ritiro di patente, passaporto, licenza di caccia e avranno il divieto di propaganda politica per almeno tre anni. Se questa non è una legge liberticida, cosa sarebbe?

Questo è il concetto di libertà di Zan Scalfarotto Boldrini e compagni.
Le persone sono già ampiamente tutelate in tutte le loro espressioni, senza bisogno di questa legge vergognosa.
Saremo in piazza con le associazioni familiari il prossimo 11 luglio per manifestare a difesa della libertà.” Così il sen. Simone Pillon


Ecco la legge contro l’omofobia che spaventa i vescovi. Il rischio di “deriva liberticida” non c’è

La Cei si è scagliata contro il ddl Zan perché limiterebbe la libertà critica ai gruppi anti-Lgbt. Eppure il testo, che L’Espresso ha letto in anteprima e che pubblica, esclude il reato di propaganda di idee. In sintesi le persone Lgbt diventano soggetti vulnerabili. Ma si potrà persino dire liberamente che sono malate

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