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Scuola Carducci Purgotti promessa tradita e storia di pessima burocrazia
da Cristina Rosetti
Era febbraio del 2017, la Giunta Romizi con i consueti toni trionfalistici annunciava: “Entro il mese di marzo 2017, la scuola secondaria di primo grado Carducci-Purgotti, in via Fonti Coperte, gravemente danneggiata dal sisma, verrà integralmente demolita; ciò al fine di consentire una completa ricostruzione entro l’anno scolastico 2017-2018. Lo ha deciso oggi la giunta, accogliendo la proposta avanzata dall’assessore Dramane Wagué”.
Come spesso accade, purtroppo le tanto sbandierate promesse vengono tradite. Ed, infatti, ad oggi, risulta completata la demolizione dell’edificio, mentre i lavori di ricostruzione sono fermi. Prima, il ritardo nella ricostruzione per sopraggiunte problematiche nell’iter di approvazione della progettazione definitiva e nella fase propedeutica all’affidamento delle lavorazioni inerenti la nuova realizzazione degli edifici scolastici, che hanno imposto soluzioni alternative agli alunni della Carducci-Purgotti, anche per l’anno scolastico in corso.
Da qui, la prima interrogazione urgente del M5S, nel silenzio della Giunta Romizi, per conoscere la motivazione dello stop del cantiere e avere un cronoprogramma preciso della ricostruzione.
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Gli uffici si attivavano, dopo la nostra interrogazione, presso l’Ufficio speciale ricostruzione, il quale, dopo avere fatto presente la competenza in capo al Commissario straordinario, rendeva noto che in data 7 settembre 2017, dopo alcuni ritardi inerenti la progettazione e l’affidamento dei lavori, erano state presentate le offerte per l’esecuzione dell’intervento in questione ed era in itinere da parte della Stazione appaltante il controllo documentale dell’offerta ritenuta vincitrice e la relativa conclusione della procedura.
Effettuato l’affidamento dei lavori, entro 15 giorni l’aggiudicatario avrebbe presentato il progetto esecutivo; da tale presentazione si sarebbe avviato l’iter di conferenza permanente successivamente alla quale sarebbe avvenuta la consegna dei lavori, la cui durata è prevista in 100 giorni come da capitolato speciale d’appalto.
Siamo ad aprile 2018 e non solo i lavori non sono iniziati, ma la procedura si arresta nuovamente, a seguito del parere urbanistico ostativo espresso dall’amministrazione comunale in seno alla Conferenza permanente sul progetto esecutivo a causa della violazione da parte dello stesso di vincoli urbanistici che per l’area interessata obbligano al rispetto della sagoma preesistente negli interventi di ricostruzione. Così, ora il progetto dovrà subire varianti e rivalutazioni.
Modifiche che impongono la riduzione di una superficie lorda complessiva di 250 metri quadri e una redistribuzione degli spazi. E, non finisce qui, perché anche gli aspetti definiti di dettaglio della progettazione architettonica, strutturale e impiantistica dovranno essere verificati ed inevitabilmente riadattati.
Una storia che ha dell’incredibile e che danneggia la nostra città e i ragazzi della Scuola Carducci-Purgotti, che ormai non hanno più tempi certi di riapertura della loro scuola. Come è potuto accadere, si chiede il M5S, che la progettazione esecutiva non abbia tenuto conto dei vincoli dell’area? Di chi è la responsabilità? Nuova interrogazione urgente del M5S.
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