Riqualificazione Sant’Erminio, Bistocchi e Zuccherini, fiato sul collo all’assessore

Nell’ultimo periodo, grazie all’impegno dell’Arci, è sorto il progetto della Portineria

Riqualificazione Sant’Erminio, Bistocchi e Zuccherini, fiato sul collo all’assessore

La III commissione ha discusso l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Francesco Zuccherini e Sarah Bistocchi del gruppo Pd sulla riqualificazione del quartiere di Sant’Erminio, area in cui si trovano i plessi del circolo Arci e della Bocciofila.

Sant’Erminio – dicono i proponenti – è un importante quartiere di Perugia, un’area residenziale e di collegamento tra l’acropoli, la zona di Monteluce e via Eugubina. Grazie anche alla presenza dell’ospedale, dell’ateneo perugino e di attività commerciali, Sant’Erminio è sempre stato animato e vissuto da tanti cittadini e studenti. Nel tempola dismissione dell’ospedale e la chiusura di molte attività commerciali hanno portato un impoverimento economico significativo; Sant’Erminio non ha tuttavia perso il suo tessuto sociale. La zona ha visto crescere importanti spazi sociali e per il tempo libero, che vedono sicuramente nel Circolo Arci e nella Bocciofila le più importanti rappresentazioni. Le due realtà sono sempre state molto attive, senza subire alcun tipo di flessione, svolgendo moltissime attività sociali, dalle feste paesane alle attività estive, che ancora oggi contraddistinguono il profilo delle associazioni presenti.

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Sarah Bistocchi

Nell’ultimo periodo, grazie all’impegno dell’Arci, è sorto il progetto della Portineria, allo scopo di mettere in relazione le associazioni di Monteluce e Sant’Erminio. Grazie alla Portineria, è stato avanzato e realizzato un progetto di innovazione sociale che ha permesso alla zona di intercettare fondi per la riqualificazione di una parte delle aree pubbliche a disposizione, a partire dal campo di calcio a 5.

Nonostante l’impegno delle realtà associative presenti e del progetto portato a realizzazione, nella zona sono presenti ancora numerose criticità. La principale è rappresentata dall’evidente degrado e pericolosità del parcheggio, che necessità di un urgente intervento per la sua riqualificazione e messa in sicurezza. L’area lastricata limitrofa al bar e alla bocciofila è ormai quasi impraticabile a causa della pavimentazione molto vecchia e danneggiata, che è stata anche causa di alcune rovinose cadute da parte di anziani che frequentano il Circolo e la Bocciofila. La pavimentazione della piattaforma, dove vengono svolte numerose attività per adulti e bambini, necessita di un intervento di riqualificazione per poterla usare pienamente e in sicurezza. I giochi presenti nell’area verde, gli unici in tutto il quartiere, sono stati eliminati da molto tempo per essere sostituiti, ma non sono stati più installati malgrado la presenza di numerose famiglie e bambini.

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Francesco Zuccherini

Durante l’ultima tornata elettorale per il referendum, che si è svolto il 12 giugno scorso, la Bocciofila e il Circolo Arci sono stati individuati dal Comune di Perugia come seggi elettorali, in virtù della chiusura per riqualificazione della scuola primaria Ciabatti Montessori. A seguito di un precedente ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio comunale e proposto dal consigliere Zuccherini, si è stabilito che, dove possibile, sarebbe opportuno rivedere l’ubicazione dei seggi elettorali, sostituendo le aule scolastiche con luoghi pubblici più adatti alle esigenze di un seggio elettorale. L’area di Sant’Erminio potrebbe essere utilizzata anche in futuro come seggio elettorale e quindi, a maggior ragione, la riqualificazione del parcheggio e della zona pedonale esterna rappresenta una necessità prioritaria e impellente.

L’atto intende quindi impegnare il sindaco e la giunta a riqualificare il quartiere di Sant’Erminio, nello specifico l’area in cui insistono i plessi del circolo Arci e della Bocciofila, “con priorità assoluta vista l’importanza sociale e comunitaria dell’area”.

Bistocchi ha aggiunto che l’odg è stato presentato lo scorso luglio e che in dieci mesi non è cambiato niente. Bisogna quindi riflettere sui problemi cronici di sant’Erminio, anche se la carenza di manutenzione è una questione avvertita in diverse parti della città. Se il sociale è presente e fa la sua parte, da solo non può farcela.

Ha quindi preso la parola il primo degli ospiti della commissione, Alberto Mastroforti, presidente del circolo Arci Sant’Erminio. Dopo aver ricordato la storia della realizzazione delle strutture del circolo e del bocciodromo, ha auspicato un rilancio dello spirito di collaborazione con le istituzioni che ha segnato altre stagioni del quartiere.

Sergio Poggianti, presidente della Bocciofila Sant’Erminio, ha ricordato che dal 1980 essa opera nella struttura comunale del bocciodromo, dove è ospitata anche la sede del Comitato regionale della Società italiana Bocce. La società ha quasi un centinaio di tesserati e svolge una funzione sia di aggregazione sociale sia sotto il profilo agonistico, con squadre che partecipano a campionati di alto livello. Anche questa domenica a Sant’Erminio sono attesi grandi giocatori da tutta Italia in occasione di una manifestazione. Interventi capaci di rendere l’area più vivibile e presentabile,quindi, sono senz’altro necessari.

Silvia Rondoni, presidente regionale Arci e coordinatrice del progetto Innovazione sociale a misura di città, si è soffermata su quest’ultimo spiegando che, già prima della pandemia, insieme alle associazioni, alle scuole, ai cittadini e ai commercianti, sono state fatte numerose attività finalizzate a riconnettere il tessuto sociale da Monteluce a Sant’Erminio. In particolare, è stata creata una Portineria di quartiere, animata anche da volontari del posto, per ascoltare le esigenze del territorio; essa è ben presto diventata un presidio importante. A fronte delle iniziative in ambito sociale e dei positivi risultati prodotti, Rondoni ha auspicato che si realizzino anche gli interventi strutturali indicati dall’odg.

L’assessore ai lavori pubblici Otello Numerini ha invitato anzitutto a distinguere tra la situazione complessiva di Sant’Erminio e quella della specifica zona considerata nell’atto in discussione. A suo avviso, non si può dire che l’amministrazione si sia dimenticata del quartiere, per il quale è tra l’altro in partenza un importante intervento. Quanto alla situazione del parcheggio e della pavimentazione davanti alla bocciofila, Numerini ha ammesso i problemi affermando che l’amministrazione intende senz’altro agire. Ha tuttavia rilevato che il parcheggio presenta avvallamenti causati anche dalle radici di pini ein tal caso potrebbe essere inevitabile un rinnovo del patrimonio arboreo. La semplice fresatura, infatti, in questo caso potrebbe portare a risultatidi durata limitata. Quanto all’installazione di giochi, per l’assessore si può prendere in considerazione.

Il consigliere Gino Puletti (Progetto Perugia), notando che il tema dei danni causati dai pini continua a riproporsi in città, ha proposto un sopralluogo della commissione con tecnici comunali per toccare con mano tutte le criticità dei luoghi.

Michele Cesaro (FI) ha detto di concordare sull’ipotesi che la mera fresatura potrebbe avere poco senso se le criticità vengono dalle radici degli alberi. Il problema, comunque, è tecnico e deve essere affrontato da professionisti.

Per Fabrizio Croce (Idee Persone Perugia) l’odg ha il pregio di sottolineare l’importanza di Sant’Erminio, dove, vista anche la presenza della trafficata via Eugubina, cinquant’anni fa si scelse di far sorgere una vera e propria piazza come punto di riferimento per le zone circostanti. Pensando a una riqualificazione, si dovrebbe ragionare sulle connessioni anche pedonali con aree limitrofe, magari nell’ambito della pianificazione dei percorsi scuola-casa.

Lorenzo Mattioni (Lega) ha auspicato che l’odg abbia un esito positivo; a suo avviso, però, dovrebbe esprimere anche la disponibilità dei proponenti a valutare l’ipotesi della sostituzione delle alberature. Inoltre, siccome in esso si parla di “priorità assoluta”, il consigliere ha voluto ricordare che tutti i quartieri hanno la stessa dignità e che le priorità sono scelte dall’assessorato competente in base alle risorse e ai sopralluoghi tecnici.

Bistocchi ha precisato il senso dell’espressione utilizzata: poiché le esigenze del quartiere, molto esteso, sono diverse, si chiede che la priorità sia data alla parte ove pulsa il suo cuore sociale e relazionale. La consigliera, come Zuccherini, si è comunque detta favorevole a un sopralluogo della commissione, purché in tempi rapidi e con i tecnici.

Sul punto ha concordato Michele Nannarone (FdI), affermando che la volontà di risolvere le problematiche rilevate è condivisa.

Paolo Befani (FdI) è tornato sul tema del rinnovo delle alberature, già più volte affrontato sia in commissione sia in Consiglio; ha quindi ricordato che “rinnovo” non significa solo taglio delle piante esistenti, ma anche la loro sostituzione con altre specie a fronte di determinati presupposti.

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E’ stata poi discussa anche la mozione urgente presentata dai consiglieri Bistocchi, Borghesi, Hromis, Paciotti, Ranfa, Zuccherini (Pd), Croce, Maddoli (IPP), Tizi (M5s) avente ad oggetto: “Informativa alla cittadinanza del sindaco e dell’assessore competente circa l’emergenza neve, il piano neve e le relative azioni tardivamente intraprese”.

A fronte delle allerte diramate prima della nevicata di lunedì 23 gennaio – ha spiegato Nicola Paciotti illustrando l’atto – si sarebbe dovuto mettere mano quantomeno ad una ricognizione delle principali vie e direttrici più trafficate e procedere allo spargimento di sale preventivo per abbattere il rischio di congelamento delle strade. La città intera si è invece ritrovata alle prese con numerosi disagi a livello viario tra macchine ferme e trasporto pubblico saltato, tardivi interventi di pulitura delle strade e comunicazione di chiusura delle stesse. L’opposizione rimarca che il sindaco è anche il responsabile dell’ordine e della sicurezza pubblici, “mancati lunedì 23 gennaio a fronte di interventi tardivi, non coordinati e controproducenti (si pensi alla decisione di tenere le scuole aperte e contestualmente negare l’accesso a importanti pezzi della città a mattina ormai finita)”, una responsabilità “condivisa dall’assessorecompetente con delega al personale, alla sicurezza ed alla protezione civile”.

Ciò premesso, i consiglieri con la mozione intendevano impegnare sindaco e giunta a rendere note:“la motivazione dei ritardi nel ragionare e applicare azioni preventive come lo spargimento del sale lungo le vie e le direttrici più trafficate”, “la motivazione dei ritardi nella comunicazione delle azioni messe in campo nella mattina di lunedì 23 e la logica degli interventi di chiusura delle strade, che ha provocato non solo disagi nel raggiungere zone sensibili come le scuole, ma anche l’isolamento di intere aree”.

L’assessore alla viabilità e protezione civile Luca Merli, nel suo intervento, ha affermato che l’allerta gialla del giorno precedente non è stata sottovalutata: infatti è stato subito attivato il piano neve attraverso la predisposizione, dalla sera prima, dei mezzi del cantiere comunale, di Gesenu e di Afor. Erano pronti a intervenire dall’inizio della precipitazione nevosa 35 operai del cantiere e 9 geometri alternati su turni, più una squadra del gruppo Perusia di protezione civile e di Gesenu.

Merli ha poi chiarito che non si può spargere il sale prima di una precipitazione nevosa, né sull’asciutto (il transito delle auto lo toglierebbe), né tantomeno quando piove. Tra l’altro, quella del 23 gennaio, iniziata alle 8.30 a Fratticiola Selvatica, è stata preceduta da abbondante pioggia. Scesi i primi fiocchi, alle 8.30 i mezzi sono partiti verso Fratticiola e nelle vicinanze, cioè nella zona in quel momento interessata. Poi tutta la città è stata coperta dai servizi spargisale e spalaneve secondo una precisa priorità: pulire le strade di viabilità primaria, gli accessi a ospedali e le strade che portano alle scuole. Nessun servizio sanitario è rimasto bloccato e all’orario di uscita delle scuole le strade erano libere. Problemi sono certo derivati dal fatto che il trasporto pubblico si è dovuto fermare.

Le scuole – ha proseguito Merli – non erano state chiuse perché l’allerta gialla del giorno prima parlava di precipitazioni modeste. In mattinata sono state chiuse strade con grandi pendenze (come via Bartolo, via Alessi, San Girolamo, ecc.) come sempre avviene in base al piano neve. Era infatti necessario liberare la viabilità primaria, ripristinata fin dalle prime ore del pomeriggio. Non c’è stata quindi alcuna tardività negli interventi.

Sono stati anche usati circa 800 quintali di sale. Per far fronte a tutti i problemi di viabilità sono state impegnate, dalle 8.30 alle 13.30, 14 pattuglie della polizia locale (dieci nel turno del pomeriggio), più i vigili del fuoco e la protezione civile. Viste le basse temperature, è stato deciso di chiudere le scuole per il giorno successivo per il rischio che si formasse ghiaccio.

L’assessore ha ringraziato funzionari e operai impegnati nell’emergenza per la loro professionalità,ribadendo che si è lavorato sulle priorità previste, tutte rispettate. Certi disagi, a suo avviso, sono inevitabili in una città come Perugia, che non ha consistenti dotazioni di mezzi vista la scarsa frequenza di eventi nevosi.

Il dirigente Roberto Chiesa (Unità operativa Manutenzioni e Protezione civile) ha confermato che sono state seguite le indicazioni del piano neve con una operatività ininterrottadalla mattina del 23 gennaio fino alle 19 del giorno successivo.

Ranfae Hromishanno affermato che lo spirito dell’odgera quello di dare voce alla città in un momento delicato e di stimolare miglioramenti.

Secondo Borghesi, per diminuire i disagi in futuro, sarebbe opportuno procedere ad assunzioni per il cantiere e incrementare il numero di mezzi, magari multifunzione, da impiegare.

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