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Sanità, Liberati M5s: “Quella umbra è in arretramento per la cura Marini”
“La sanità umbra è al vertice nazionale per i costi standard, riuscendo nell’ardita impresa di spendere apparentemente poco per le grandi esigenze della sanità umbra. Ma a Perugia osserviamo l’altro volto della luna: stanze talora debordanti e, su diverso fronte, penuria di infermieri, come segnalato a più riprese da alcuni sindacati.
Inoltre ci chiediamo come mai in termini qualitativi l’Umbria è precipitata al decimo posto nella griglia dei Livelli essenziali di assistenza (LEA 2014), secondo il Ministero della Salute”.
È quanto dichiara il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati. Per Liberati questo è dovuto “alla ‘cura Marini’, colei che, durante la sua gestione commissariale, ha condotto la sanità umbra a perdere almeno sette posizioni e ha pure stipulato un accordo di servizio integrato di implementazione e mobilità sanitaria con una delle regioni più in disavanzo e commissariata, il Lazio.
Ora persino la Sicilia fa meglio di noi, secondo numeri ufficialmente snocciolati un mese fa dal Governo medesimo e pubblicati dalla stampa. Peraltro nei LEA non compaiono questioni rilevantissime come quelle relative ai malati di patologie rare, in Umbria spesso obbligati a pagarsi le terapie”.
“Nel corso della conferenza stampa di fine anno, convocata qualche giorno fa dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia – prosegue Liberati -, il dottor Walter Orlandi ha enfaticamente parlato di azzeramento delle barelle in corsia.
Le cose sono un po’ più complesse. Intanto la stessa direzione sanitaria, mesi fa, con una nota a firma dell’apicale, Manuela Pioppo, autorizzava medici e infermieri ad aggiungere letti in camere di degenza viceversa progettate e attrezzate – si pensi ai gas medicali – per una o due persone.
È il fenomeno dei letti in appoggio di pazienti stazionanti generalmente in reparti meno affollati, con ricadute sulla qualità delle prestazioni assistenziali, con rischi non solo logistici in caso di emergenze sanitarie, altro frutto avvelenato dell’estremizzazione della politica dei costi standard.
Letti che, fino a pochi giorni fa, sono stati aggiunti anche in qualche terapia intensiva”. “Molto lavoro da fare dunque – continua Liberati – per il nuovo assessore alla Sanità. Il M5S – conclude – continuerà per parte sua a collocare al primo posto i bisogni di salute dei cittadini e le necessità di adeguate risposte alle crescenti esigenze assistenziali delle persone, denunciando senza indugi quel che non va”.
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