Rischi Ambientali a Terni: Oltre i Caminetti, le Pentole e gli Indumenti

L'assessore Luca Coletto e la Regione Umbria puntano il dito verso gli oggetti di uso comune

Rischi Ambientali a Terni: Oltre Caminetti, le Pentole e gli Indumenti

Rischi Ambientali a Terni: Oltre i Caminetti, le Pentole e gli Indumenti

In un recente annuncio, l’assessore Luca Coletto ha rivelato che la Regione Umbria parteciperà a un progetto di sorveglianza finanziato dal Ministero della Salute. L’obiettivo è valutare i rischi sanitari legati all’esposizione a inquinanti organici persistenti, metalli e PFAS presenti nei Siti di Interesse Nazionale per le bonifiche, tra cui il SIN Terni-Papigno.

Tuttavia, invece di concentrarsi sulle criticità ambientali e le fonti di inquinamento industriale, l’assessore Coletto ha sottolineato che le sostanze perfluoroalchiliche sono presenti in alcuni indumenti e oggetti di uso comune, dalle pentole antiaderenti a capi di abbigliamento impermeabili, imballaggi alimentari e pesticidi.

Questo annuncio segue una serie di dichiarazioni che hanno collegato l’eccesso di mortalità e ospedalizzazioni nella conca ternana a vari fattori, tra cui i caminetti e le braciole. Ora, sembra che le pentole antiaderenti e gli indumenti siano i prossimi indiziati.

Il consigliere comunale del M5S Terni, Claudio Fiorelli, ha criticato queste dichiarazioni, definendole una “grande operazione di distrazione di massa”. Secondo Fiorelli, queste dichiarazioni servono solo a rimandare azioni necessarie da decenni ma che tardano ad arrivare, minimizzando una situazione drammatica in una città dove si registra il “record mondiale” di esposizione a nichel e cromo, con valori stellari superiori a quelli di sicurezza indicati dalla legge.

Fiorelli ha anche sottolineato che questo approccio negazionista si ripete e contro il quale il M5S Terni combatte da anni, cancella ogni possibilità di risanamento ambientale per la Conca ternana anche in ottica di prevenzione primaria e di sostenibilità ambientale dei processi industriali.

Infine, Fiorelli ha evidenziato come sia paradossale che queste dichiarazioni avvengano proprio nei giorni in cui sta tornando centrale la questione di Prisciano, con i cittadini esposti totalmente abbandonati a se stessi e su cui la Regione Umbria non ha ancora proferito parola.

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