Renzi, Conte e Schlein scuotono la sinistra umbra: tensioni e divisioni politiche
Renzi Conte – La politica della sinistra umbra appare sempre più frammentata e caratterizzata da interessi personali piuttosto che da una chiara visione di crescita per la regione. I partiti di Italia Viva, Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico sono in fermento nella corsa alla conquista di Palazzo Cesaroni, sede del consiglio regionale dell’Umbria.
Dalle dinamiche nazionali emerge un forte condizionamento che si riflette anche a livello regionale. Invece di focalizzarsi sui cittadini, la politica sembra essere uno strumento di lotta interna per il potere. Moreno Pasquinelli, candidato alla presidenza per il Fronte del Dissenso, ha criticato duramente la situazione, definendo i rappresentanti dei Cinque Stelle come “voltagabbana” per il loro rifiuto di consentire a Italia Viva di entrare nelle liste del centrosinistra, sia a livello nazionale che regionale. Tale decisione ha spinto i renziani a minacciare una corsa autonoma, un elemento che crea ulteriore tensione e spaccature all’interno dell’alleanza di Stefania Proietti.
Secondo Pasquinelli, questa frattura iniziale tra alleanze formate per meri interessi personali solleva dubbi sulla possibilità di una gestione politica equilibrata in futuro. Il candidato del Fronte del Dissenso evidenzia come dietro la facciata di “civici riformisti”, i candidati umbri, tra cui quelli di Azione e Partito Socialista Italiano, siano impegnati in un vero e proprio braccio di ferro per ottenere un posto nelle liste elettorali.
La tensione non risparmia nemmeno il Partito Democratico e i partiti alleati. Dietro le quinte, anche all’interno del PD si consuma una lotta per la posizione in lista, con l’obiettivo di assicurarsi un posto come consigliere regionale. La competizione interna sembra ormai imperversare su tutti i fronti, con la posta in gioco rappresentata dalle poltrone piuttosto che dall’interesse collettivo.
Pasquinelli non ha risparmiato critiche neanche alla figura di Stefania Proietti, paragonandola ironicamente a Santa Chiara per il suo atteggiamento serafico, nonostante sia alla guida di una compagine che egli definisce “assetata di potere”. Secondo il leader del Fronte del Dissenso, la tranquillità ostentata da Proietti non basta a nascondere le lotte intestine all’interno della coalizione che guida. “Come può una compagine così divisa e mossa da interessi personali garantire un futuro stabile e di crescita per l’Umbria?” si domanda provocatoriamente Pasquinelli.
dall’uff stampa del Fronte del Dissenso
Pasquinelli dice cose che sono sotto gli occhi di tutti. La competizione politica sembra imperversi su tutti i fronti, essendo la posta in gioco le “poltrone” (non solo per il potere, ma anche, e in certi casi prevalentemente, dal punto di vista economico piuttosto che nell’ottica dell’interesse dei Cittadini. Oggi la politica è diventata una sorta di “poltronificio” e i risultati sono evidenti.