Realtà Popolare: “Una situazione insostenibile”

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Realtà Popolare: “Una situazione insostenibile”
da Giampiero Tamburi (Coordinatore Provinciale Realtà Popolare – Coordinamento Provinciale)
Da parte della stampa è comprensibile, anche se non assolutamente condivisibile, l’atteggiamento che hanno nei confronti delle gravi cose di cronaca che succedono, una volta che si è affievolito l’interesse di chi legge i giornali ma, per chi ci amministra, l’eco dei fatti gravi che siamo costretti a subire dalla malavita, dovrebbero risuonagli, come il suono acuto di una tromba nelle orecchie e stimolarli ad attivarsi per cercare di mettere in atto strumenti adeguati alla bisogna ed invece, qualche giorno dopo, come il fatto gravissimo, dell’omicidio che è occorso in zona Pallotta, li vediamo fotografati in bella mostra sui giornali a proclamare un SMS come provvedimento contro “frane e alluvioni” che potrebbero succedere.
Anche se queste cose sono necessarie non vi sembra che passino in secondo piano, sul fatto della sicurezza, nei confronti di quello che può succedere ai cittadini aggrediti nelle strade, nei negozi, nelle abitazioni, od in qualsiasi altro posto, fino a togliergli la vita?
È chiaro che questa domanda è retorica e non merita risposta perché, la risposta, la conosciamo già!
Apri la mattina un qualsiasi giornale e ti accorgi che c’è qualcosa di fondo che non funziona, nel cercare di aggredire e controllare la criminalità in città.
Una inefficienza delle Istituzioni che, inevitabilmente, porta ai fatti gravi di questi giorni ed anche a problemi di minore importanza ma sempre necessari evitarli.
Leggi:
– in via del Macello, fogna otturata, uffici non agibili;
– a Ponte San Giovanni tombino scagliato contro vetrina per operare un furto;
– al Pantano vecchi pneumatici e rifiuti in mazzo al bosco. Ecc…ecc…ecc.
Ma cosa sta succedendo alla nostra città?
Statisticamente parlando, questi crimini, dai più gravi ai meno gravi, sono tutti effettuati da gente che è affamata, non ha fissa dimora, non ha lavoro, non è conosciuta la sua presenza nel territorio cittadino o, al contrario, gente recidiva che ha un curriculum vitae di alta e pericolosa criminalità, che però seguita indisturbata a calpestare le strade della città, Cioè elementi che non hanno nulla da perdere a comportarsi in modo sociopatico.
Però facciamo le Commissioni Regionali e quant’altro, nelle quali ci viene detto che in Umbria ci sono, a tutt’oggi, 1229 accolti (bisogna poi vedere se veramente tutti sono realmente rifugiati o qualcos’altro) e di questi in Perugia ce ne sono 970.
Già questa situazione inquieta ma, se poi ci mettiamo l’eclatante dichiarazione che addirittura il 50% di questi soggetti scompaiono nel nulla (dichiarazione dei Prefetti) la questione diventa ancora più chiara e, nello stesso tempo, di una evidente e latente pericolosità perché, con i mezzi adottati fino ad ora, il problema dell’immigrazione, è poco o per nulla controllata da chi dovrebbe essere in grado di gestirne le situazioni.
Ci dobbiamo sempre ricordare che, per delinquere, non occorre un esercito ma ne basta solo uno a procurare danni alla società: danni che possono portare alla morte come, purtroppo, è successo di recente qui da noi.

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