Proposta legge Solinas emissioni odorigene Coldiretti protesta

Proposta legge Solinas emissioni odorigene Coldiretti protesta

Proposta legge Solinas emissioni odorigene Coldiretti protesta

Riunione della Seconda Commissione, presieduta da Eros Brega, dedicata anche oggi alle audizioni sulla proposta di legge del consigliere Attilio Solinas (Misto-Mdp) che mira a disciplinare le “emissioni gassose in atmosfera derivanti da attività a forte impatto odorigeno”. È stata la volta dei rappresentanti di Coldiretti Umbria che hanno fatto seguito a quelle delle scorse settimane con il Comitato antinquinamento di Olmeto, dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa) e degli assessori regionali Luca Barberini (Ambiente) e Fernanda Cecchini (Ambiente). È stato il presidente provinciale di Coldiretti Massimo MANNI ad esprimere subito “preoccupazione” per la proposta legislativa in discussione.

Coldiretti abbiamo fatto un gran lavoro

Manni ha parlato dell’importante lavoro fatto negli anni passati che ha portato alla predisposizione di un piano zootecnico proteso verso la valorizzazione del comparto, con l’obiettivo, “centrato”, di diventare base dello sviluppo dell’intero settore agricolo protagonista dello stesso sviluppo economico del territorio. Manni ha rimarcato dunque gli importanti obiettivi raggiunti come la messa a punto di filiere importanti per quanto riguarda, ad esempio, il latte o gli allevamenti della razza Chianina.

La proposta di legge danneggerebbe il lavoro fatto fino qui

Il presidente provinciale di Coldiretti ha rilevato che la proposta di legge in discussione non solo non tutelerebbe il settore zootecnico, ma metterebbe in discussione tutto il lavoro fin qui fatto, insieme alla Regione. L’attività zootecnica – ha quindi spiegato – viene principalmente svolta in aree agricole, con i dovuti connotati per sviluppare l’attività stessa avendo conseguito tutte le autorizzazioni necessarie. “Purtroppo – ha tenuto a rimarcare – negli anni è cambiata la morfologia e lo sviluppo del territorio ed oggi troviamo centri zootecnici inglobati in centri urbani. E da qui nasce il conflitto con il mondo agricolo”.

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Nel corso dell’audizione è emerso che già a livello comunitario esiste una specifica regolamentazione che impone una differenziazione tra gli allevamenti da valutare e quelli che sono invece compatibili con tutte le altre attività presenti nel territorio. Manni ha sottolineato che “con questa norma si rischia di penalizzare i piccoli insediamenti presenti su tutto il territorio, conseguenza di una scelta volta ad evitare forti concentrazioni di queste attività”.

In sostanza è emerso che creare nuove normative significherebbe penalizzare lo sviluppo dell’intero settore. In conclusione ha rimarcato le “forti perplessità” e la “preoccupazione” di Coldiretti, evidenziando come questa proposta di legge, nelle linee generali, andrebbe a sconfessare l’importante lavoro fatto negli anni passati.

Presente in audizione anche Marta LUCARONI (responsabile ufficio legislativo Coldiretti Umbria) che ha rimarcato come la proposta legislativa in questione “connota incongruenze e contraddizioni dal punto di vista normativo”. E nell’auspicare una “lunga ed approfondita riflessione” sulla proposta in discussione da parte della Regione, Lucaroni ha aggiunto che se “nella malaugurata ipotesi la proposta trovasse piena approvazione da parte dell’Assemblea legislativa, chiediamo che si possa almeno limitare il campo di applicazione soltanto agli impianti soggetti alle autorizzazioni ad emissioni in atmosfera ordinaria, a quelli soggetti ad autorizzazione integrata ambientale, con esclusione di tutti gli impianti agricoli ubicati in area agricola”.

Il presidente di Commissio, Eros Brega

Il presidente Brega, nel comunicare che altri soggetti hanno chiesto di essere ascoltati in Commissione, di concerto con gli altri commissari, ha predisposto una audizione conclusiva per la prossima settimana nella quale verranno invitati dunque tutti i soggetti interessati alla materia.

IN SINTESI
La proposta legislativa detta norme in materia di emissioni odorigene per le procedure in fase di autorizzazione e di gestione delle attività antropiche che prevedono la manipolazione, trasformazione, produzione di beni, nonché le azioni da intraprendere nel caso di superamento delle concentrazioni limite previste.

La legge è finalizzata ad individuare dunque gli strumenti e le regole di autorizzazione, prevenzione e controllo in materia di emissioni odorigene e definisce il campo di valori entro i quali le attività umane possono considerarsi, in via precauzionale, compatibili con la salute ed il benessere pubblico e la tutela dell’ambiente nel suo complesso, nel rispetto dei limiti di legge che sono stati definiti così da consentire al cittadino di fruire di un ambiente salubre e piacevole.

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