Pago la Tari o no? A Perugia questo è il problema!

da Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)
Pago la Tari o no? A Perugia questo è il problema! Il consigliere Camicia “bussa a bastoni” e l’Assessore Barelli “risponde a coppe”! “Tu scendi dalle stelle…” (ma i cittadini no!). I soliti giochini politici di sempre! Da una parte si evidenziano le verità come stanno mentre dall’altra si fanno promesse (vere o non vere non si sa) di quale sarà l’intenzione di realizzare cosa. Signori! Nulla di strano.

Questi sono i giochi della politica che i vari partiti mettono in essere per giustificarsi sulle proprie mancanze; specialmente nei periodi di campagna elettorale come siamo ora in questo Comune. Cose che magari non sono state prese mai in considerazione nei quattro anni e mezzo del mandato, devono essere realizzate nei quattro mesi precedenti alla chiamate alle urne (I).

Una di queste, fresca fresca di questi giorni, è chi non paga la TARI, chi la dovrebbe pagare e come si è trovato l’escamotage di andare in pari, con il tributo, senza colpo ferire a chi dovrebbe dare il suo voto questo maggio prossimo!

L’assessore alle politiche dell’ambiente avv. Urbano Barelli, nonché vice sindaco, alle situazioni evidenziate, dal consigliere comunale Carmine Camicia, carte e prove alla mano, nella sua conferenza stampa fatta in questi giorni, su chi non paga la famosa tassa e sull’ipotesi ventilata di voler spalmare il buco di svariati milioni su tutti i soggetti dell’intera urbanità, risponde con un laconico “non aumenteremo la TARI nel 2019” oltre che una orchestrale “sviolinata” ai perugini!

Ci mancherebbe altro!!!! Guadagneremmo la medaglia d’oro dell’immondizia più cara d’Italia, battendo Roma e Cagliari (si legga il rapporto ISPIA del 2018), saltando a piè pari dal terzo al primo posto.

Si diceva; un laconico “non aumenteremo la tassa in questione” che non risponde in alcun modo a ciò che Camicia voleva evidenziare ma, al contrario, evidenzia in chi amministra, l’incapacità di gestisce il problema e di non avere la capacità di rispondere adeguatamente alle necessità dei problemi di questa città.

Come del resto lo è per il verde pubblico, per la sicurezza; tanto per citarne due di maggiore importanza. Non parliamo poi della cosi detta “città compatta” (raccolta differenziata porta a porta) dove, sempre dalle dichiarazioni dell’assessore delegato, avremmo raggiunto l’obbiettivo di un 70% mentre, nei fatti reali, non siamo stati in grado di sfiorare il 65% indicato dalle direttive dell’Ue del 2012.

Per quanto riguarda poi come è organizzato questo servizio, con la sua messa in opera, rivela la scarsa capacità di una ventilata efficienza nel tenere la città pulita dai rifiuti abbandonati a terra vicino ai cosidetti “cassonetti dedicati” dove Perugia: Social City” ne ha dato, ne dà e ne darà in futuro, ampia dimostrazione di come si è rivelata del tutto inefficiente a raggiungere lo scopo voluto.

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