Nicola Volpi: «E’ importante incentivare le professioni sanitarie»

Il consigliere del Gruppo Misto interviene sul tema della carenza di personale sanitario

Nicola Volpi: «E' importante incentivare le professioni sanitarie»

Nicola Volpi: «E’ importante incentivare le professioni sanitarie»

Nicola Volpi, consigliere del Gruppo Misto, ha recentemente sollevato la questione della necessità di incentivare le professioni sanitarie. Questo intervento è avvenuto durante la seduta del Consiglio comunale del 27 novembre, in cui si è discusso l’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico riguardante le “Liste d’attesa per prestazioni sanitarie in favore dei pazienti di età superiore ai sessantacinque anni”.

Volpi ha sottolineato che il problema delle liste d’attesa è comune a tutte le città italiane e non solo a quelle dell’Umbria. La causa principale di questo problema è la carenza di personale sanitario, in particolare di infermieri. Attualmente, in Italia mancano circa 65mila infermieri e si prevede che la situazione peggiorerà nei prossimi 8 anni, quando circa 100mila unità andranno in pensionamento. Questa carenza non potrà essere compensata, considerando che attualmente gli iscritti alla laurea in Infermieristica sono solo circa 18mila. Inoltre, per attuare il PNRR, si stima che il nostro SSN avrà bisogno di 20-30mila infermieri.

Per risolvere questa emergenza numerica, Volpi sostiene che sono necessari investimenti seri e mirati per incentivare la scelta delle professioni sanitarie da parte dei giovani. Molti, infatti, preferiscono emigrare all’estero, dove possono lavorare in condizioni migliori sia dal punto di vista tecnico e fisico che economico.

In Umbria, in particolare a Perugia e nel suo comprensorio (Corciano e Torgiano), c’è un altro problema da considerare. Queste aree hanno un bacino di utenza enorme (circa 200mila residenti) rispetto alle altre città medio-grandi della regione, tutte dotate di strutture ospedaliere come il capoluogo. Di conseguenza, le strutture sanitarie pubbliche di Perugia non riescono a fornire risposte esaustive a una domanda così ingente. Questo porta parte dell’utenza a trasferirsi in altre aree della regione per accedere alle prestazioni sanitarie.

Un altro tema importante sollevato da Volpi è il fascicolo sanitario elettronico, un progetto già avviato da tempo ma che necessita di ulteriori implementazioni. Questo sistema permette al cittadino e agli operatori sanitari autorizzati di accedere telematicamente alla propria documentazione sanitaria, eliminando quella cartacea. Questa iniziativa potrebbe contribuire a ridurre significativamente i tempi di attesa.

In conclusione, Volpi ritiene che in Umbria si sia fatto molto per la sanità negli ultimi anni, nonostante i tempi complessi e difficili. Tuttavia, per fare un salto di qualità, è necessario investire a livello nazionale sulle professioni sanitarie, cercando di suscitare l’interesse dei giovani verso queste professioni per rispondere concretamente alle esigenze del mercato.

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