Movimento 5 stelle ternano dare vita alla nuova provincia di Terni e Spoleto
In questa nuova congiuntura politica con l’Umbria targata Pd che sta capitolando comune dopo comune, con forze politiche nuove che governano il Paese e la previsione di forti scossoni anche a Palazzo Donini c’è la necessità, nonché l’opportunità di aprire una nuova fase anche in termini di riequilibrio territoriale della regione.
Sulla base di queste premesse riteniamo necessario che il Sindaco Latini non perda l’occasione di aprire rapidamente interlocuzioni con il suo collega di Spoleto per dare vita ad un percorso di integrazione tra le istanze delle due comunità. Con l’intento di riunire anche i territori della Valnerina, è necessario avviare iniziative congiunte volte a garantire, dopo anni di soprusi, un reale rilancio dell’Umbria meridionale. Tra le istanze che dovranno essere intraprese, sarà opportuno valutare concretamente la possibilità di dare vita alla nuova Provincia di Terni e Spoleto.
Dal canto nostro anche noi apriremo un confronto con gli amici del movimento spoletino per approfondire questa annosa questione.
Sappiamo di entrare in un tema ampiamente dibattuto, ma in questo particolare momento storico in cui la politica è debole e confusa vince chi ha le idee chiare e il coraggio di una visione alternativa.
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Terni e Spoleto devono riscattare 50 anni di bilanci fallimentari e delitti su commissione uscendo da quell’angolo in cui qualcuno le ha volontariamente relegate. Parliamo di due territori che condividono legami storico-culturali protratti nel corso dei secoli, due popoli gemelli contraddistinti da un’identità forte e probabilmente separati scientemente per il timore che questa unione fra storia, bellezza, cultura e tessuto industriale potesse ostacolare interessi altrui.
Per questo e per molti altri motivi nelle prossime ore presenteremo un apposito atto di indirizzo volto da impegnare il Sindaco e la Giunta ad aprire urgentemente interlocuzioni con l’amministrazione spoletina, per affrontare definitivamente questa annosa vicenda e dare nuova forza alla vertenza dell’Umbria meridionale.
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